Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Ave o Maria piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. San Luigi Maria Grignon di Montfort prega per noi. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Carissimi amici, ci tocca adesso trattare di uno dei temi forse più difficili da comprendere riguardo la nostra consacrazione a Maria Santissima.
Si tratta praticamente di come rispondere alla domanda che molte persone sicuramente avranno in questo momento o avranno quelli che già si sono consacrati in passato e che loro potrebbero chiederci come mai io che mi sono consacrato alla Madonna o che mi sto per consacrare, io che ho letto il Trattato della vera devozione, ho letto anche il Segreto di Maria,
Appartengo a una confraternita mariana, cerco veramente di adempiere i miei doveri da schiavo di Maria. Come mai ancora io però sono incatenato a certi peccati che non riesco a superare? Come mai io non riesco a liberarmi da certi vizi? Dove c'è questa santità promessa da questa devozione? Dove c'è questa via facile per raggiungere Gesù Cristo?
Io studio, io mi do da fare, io rinnovo molto spesso la mia consacrazione e ancora sono incatenato al peccato. La risposta è che a tale persona che fa tutto questo, le manca portare nella vita propria questo aspetto mariano. In altre parole, quello che manca...
tale persona perché la devozione possa produrre i frutti di santità che promette sono le pratiche interiori che san luigi maria riassume in quella formula famosa però anche un po misteriosa anche un po difficile da ricordare dove lui dice che bisogna fare tutto per mezzo di maria con maria in maria e per maria
Cerchiamo di rispondere a questa difficoltà spiegando in che consistono queste pratiche interiori. Però anticipo questo.
Oltre a queste pratiche, oltre all'aspetto esteriore, devo assimilare nella mia spiritualità, devo dare alla mia spiritualità la svolta mariana. Manca ancora questo. Questa svolta mariana, questo fondamento mariano della mia spiritualità si dà attraverso queste pratiche, le pratiche interiori. Lo stesso San Luigi Maria avvertiva.
Non basta esserti dato come schiavo una volta Gesù per mezzo di Maria, non basta nemmeno farlo ogni mese, ogni settimana. Sarebbe una devozione troppo passaggera e non eleverebbe l'anima alla perfezione a che è capace di elevarla. Dice in un'altra parte, nel segreto di Maria, non è molto difficile arruolarsi in una confraternita, nemmeno abbracciare questa devozione.
La grande difficoltà, questa è la parte difficile della nostra consacrazione, sta nell'entrare nello spirito di questa devozione, che è rendere un'anima interiormente dipendente e schiava della Santissima Vergine e di Gesù per mezzo suo.
Quindi lui stesso in altre parti, in diverse occasioni, però molto insistentemente ripeterà, San Luigi e Maria, che molti faranno la consacrazione ma pochi entreranno nello spirito di questa consacrazione. E questo c'è un po' che manca a queste persone che vorrebbero almeno liberarsi da certi peccati attraverso l'intercessione di Maria e ancora non riescono a farlo. Manca che la loro devozione
sia un atteggiamento interiore, non tanto esteriore. E questo è difficile, San Luigi Maria riconosce, è difficile. Anzi, dice lui, pochi entreranno in questo spirito. Che significa questo? Che dobbiamo scoraggiarci? No, no, al contrario. Semplicemente questo avvertimento serve a noi per spingerci ad essere veramente più interiori e cercheremo in questa catechesi di arrivare a questo atteggiamento interiore.
E poi, come dice il padre Huppert, dice, nel periodo di San Luigi Maria era vero che questa devozione non era praticata a questo livello interiore, però da quando lui, non lui, perché dopo un secolo è stato pubblicato il suo trattato, conosciamo molte persone che vivono.
questa devozione a livello interiore. Io personalmente conosco persone di diverso ufficio, diverso stato, religiosi, religiose, laici, madri, padri, che vivono molto bene questa devozione, a livello molto interiore questa devozione. Nessuno perciò si scoraggi. Perché è vero, anche i santi sono pochi. Allora io non devo tendere alla santità, no?
Gli schiavi veri di Maria sono pochi, allora io non devo tendere. No, no, tendiamo con tutte le nostre forze a questo atteggiamento interiore. Io ripeto le parole di San Luigi e Maria. Rendere l'anima interiormente dipendente della Vergine.
Rendere l'anima nostra interiormente, con atteggiamenti miei interiori, non esteriori, interiormente, dipendente della Madonna. Come si realizza questo? Bene, la formula che ci offre il Santo è questa conosciuta da noi, però anche misteriosa, anche difficile da comprendere. San Luigi Maria stesso dice...
Quando espone questa formula, per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria, dice spieghiamoci un po', dice lui. E' necessario spiegare questo. Bene, la prima pratica interiore, dice San Luigi e Maria, è agire per mezzo di Maria. Leggiamo insieme nel numero 258.
Il primo atteggiamento da assumere per vivere questa devozione interiormente è agire secondo lo Spirito di Maria. Dice il Santo, bisogna compiere le azioni per mezzo di Maria, bisogna cioè obbedire in ogni azione e lasciarsi muovere dal suo Spirito, che è il Santo Spirito di Dio. Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.
Coloro che sono guidati dallo Spirito di Maria sono figli di Maria. Attenzione, lasciarsi guidare dallo Spirito di Maria. Come si fa ad arrivare a questo? Non ci scoraggiamo, stiamo solo leggendo insieme, però poi darò alcuni consigli pratici. Fra i tanti devoti di Maria, solo quelli che si lasciano guidare dal suo Spirito sono veri e fedeli devoti.
Allora, il padre Huppert spiegherà, quindi, come comprendere questo. Dice, agire secondo lo spirito di Maria. In altre parole, questa prima pratica interiore dice che dobbiamo obbedire in tutto a Maria.
E questa è la prima e fondamentale di tutte le pratiche, mi sembra, questo è personale, che è questa quella che rende veramente l'anima interiormente dipendente dalla Madonna. Andiamo passo per passo. Noi abbiamo parlato già nelle prime catechesi.
La nostra dipendenza da Dio. Quanto spesso si ripete che il primo atteggiamento di un buon cristiano è riconoscere quanto dipende da Dio. Ricorderete forse nella seconda Catechesi, noi parlavamo, seguendo Sant'Ignazio di Loyola, che lui dice l'uomo è creato. E questo l'uomo è creato è il punto di partenza di tutta la vita spirituale. Siamo completamente dipendenti da Dio.
Nell'ambito naturale dipendiamo da tante cose, siamo essenzialmente dipendenti, dipendiamo dal sole, dal cibo, dall'ossigeno, dipendiamo da altre persone. Quanto sia fragile l'essere umano, quanto sia dipendente, lo possiamo vedere anche nel nostro tempo, come questo virus del Covid, come ha scombusolato la vita di tutto il mondo praticamente.
come l'uomo ha bisogno che tutti gli elementi siano a posto per veramente poter portare avanti la sua vita naturale. E se questo è a livello naturale, che è quello che ci riguarda, ognuno agisce secondo la propria natura, però a livello sopranaturale, a quel livello che non è il nostro, ma è al di sopra del nostro, quanto siamo dipendenti da Dio per un'azione buona, per un'azione di grazia, per evitare il peccato.
Senza di me, dice il Signore, non potete fare nulla. E come dice il Padre Hurtado, a noi piacerebbe che il punto di partenza per noi sia magari una verità splendente, una verità sublime, altissima. No, il punto di partenza nostro è questo.
Senza Dio non possiamo fare nulla. Gesù Cristo non esagera. Dice non potete fare nulla, non dice potete fare solo alcune cose, ma dice che non possiamo fare nulla. E quindi questa dipendenza per noi, questa consapevolezza di quanto dipendiamo da Dio, deve essere quello che costituisce la base della nostra spiritualità. E che dobbiamo dire?
che con questa pratica San Luigi e Maria vuole sottolineare questa dipendenza da Dio, ma nel suo aspetto mariano. Che significa? Che noi dipendiamo da Dio, però per volontà di Dio dipendiamo anche da Maria. Non possiamo arrivare a Gesù Cristo se non...
attraverso di lei. Uno dice, però Maria è una creatura, cioè io dipendo nel mio essere da Dio, la Madonna non mi ha dato l'essere. È vero, è vero, l'essere me lo dà Dio e ogni cosa me lo dà Dio, però lui ha messo come condizione che tutto passi attraverso di lei. Nessuno potrà raggiungere la grazia, nessuno potrà raggiungere Gesù Cristo se non per mezzo di lei, dipendendo da lei.
E così chi capisce questo aspetto mariano della dipendenza di Dio, che è una verità teologica della religione cristiana perfettamente raggiungibile da tutti, realizza tutte le azioni sapendo di questa dipendenza. Io ricordo quando ero piccolo, per esempio, che chiedevo a mia madre, per esempio, se potevo andare al mare e sempre mi diceva...
Sì, puoi andare se ti accompagna qualcuno più grande. O posso andare a tale parte? Sì, se qualcuno più grande va con te, sì. E così la persona che capisce questo aspetto mariano realizza tutte le azioni se è accompagnato dalla Madonna.
e interiormente agisce così, chiamiamolo così, istintivamente, prima di fare un'opera buona, la faccio sempre nella presenza della Madonna, anzi, in un certo modo chiedendo anche permesso alla Madonna di agire. Perché? Perché mi rendo conto di non essere in grado. Per esempio, pensate voi, quando andate a messa la domenica,
Qualcuno di voi oserebbe dire che è sufficientemente degno di ricevere il corpo del Signore? Attenzione, nessuno scrupolo qui, eh? Non dobbiamo essere scrupolosi. Basta non essere caduto in peccato grave, peccato mortale, deliberatamente e sicuramente fatto, per essere già abilitato a ricevere la comunione. Ricevete la comunione, senza paura.
Supponendo che siamo in stato di grazia, supponendo che siamo abilitati, non dovrei rendermi più degno? Non dovrei essere veramente, diciamo, la mia anima non dovrebbe essere un'abitazione più degna per accogliere il Signore?
E pretendo con le mie forze di rendermi più degno? No. Allora chiedo a Maria di rendere la mia anima degna di accogliere il Signore. E quando voglio fare un'opera di carità, lo stesso, voglio essere sicuro della retta intenzione, chiedo a Maria di correggere la mia intenzione. E quando sto per fare, per esempio, San Giovanni Paolo II, no? Quanto ha scritto? Si racconta che scriveva due ore la mattina,
e due ore la sera, di ogni giorno. E grazie a questa sua tenacia nello scrivere, noi abbiamo un Magistero che veramente ha illuminato la Chiesa anche nei nostri tempi. Bene, mentre lui scriveva, nella prima pagina che scriveva, scriveva Totus, seconda pagina, Tus, Ego, Sum. Sono tutto tuo, Maria. È la formula di consagrazione della quale stiamo parlando.
Anche quando scriveva, prima di scrivere, si affidava, confidava tutto alla Madonna. Bene, San Luigi di Maria darà un atteggiamento pratico che a me sembra più, potrebbe essere più utile, come lo adatta il padre Upertz. Lui fa in una serie molto semplice di punti, quattro passi, quello che si chiama il Minuto di Maria.
Questo minuto di Maria uno lo può ripetere in diversi momenti della giornata, veramente basta un minuto. Questo minuto di Maria è davvero molto semplice. Lui, il padre Huppert, lo espone seguendo evidentemente il numero del Trattato della Vera Devozione, il numero 259, dove San Luigi Maria spiega come mettere in pratica questa prima pratica. Allora, però, il padre Huppert, e noi lo manderemo
Avrete il testo guida, però avrete anche, a parte, questo minuto di Maria, che è una pratica che potete realizzare spesso. Prima di tutto, dice padre Kuperts, prima di un'azione, prima di, che ne so, di iniziare il lavoro, prima di iniziare la giornata, per esempio, una mamma che appena si alza, si sveglia, se riesce a fare questo minuto,
o prima di andare a Messa, prima di fare un'ora di adorazione, prima di leggere la Sacra Scrittura, prima di iniziare un'opera di carità, un'opera di apostolato, prima di questo fare il Minuto di Maria. Chi realizza questo Minuto di Maria mette subito in pratica proprio questa prima pratica interiore. Allora, primo passo, umiliarci profondamente davanti a Dio e alla Vergine Santissima a causa delle nostre mancanze.
Primo passo, devo umiliarmi a causa delle mie mancanze, della mia indegnità, non sono degno per esempio di ricevere l'Eucaristia, e della nostra incapacità a compiere qualunque bene. Di fronte alla Madonna riconosco che non sono capace di realizzare buone opere. Primo passo. Secondo passo, rinunciare prima di iniziare questa azione a tutto ciò che venisse puramente da noi.
E quindi ai nostri obiettivi e alla nostra volontà, che non si compia la mia volontà ma quella della Madonna. Io mi ricordo che è difficile da spiegarlo perché stavamo portando avanti una iniziativa di iniziare una scuola con tanti sacrifici.
Ed era molto difficile trasmettere questo, ma io dicevo a tutti quanti che stavano collaborando con noi che pregavamo affinché la Madonna corregga ogni nostra intenzione, ogni nostra idea, che si faccia solo la sua volontà. E se la sua volontà era che non si faccia la scuola, che non si faccia. Questo già sembrava strano, no? Però è un atteggiamento veramente di rettificare l'intenzione.
che la intenzione della mia opera sia la intenzione della Madonna e non la mia. Quindi, mi umilio. Secondo, rinuncio alla mia intenzione, che sia la intenzione della Madonna, che da questo mio impegno la Madonna tragga fuori il frutto che lei vuole. Terzo, donarci totalmente alla Madonna come sua cosa e sua proprietà.
come strumento docile di cui ella possa servirsi a proprio piacimento, secondo la sua volontà, consegnare me stesso e consegnare la mia opera, consegnare la mia partecipazione a messa, consegnare la colazione che una mamma deve offrire ai suoi figli, consegnare il lavoro che deve fare il papà, consegnare la giornata in un religioso.
consegnarlo, sempre nella presenza della Madonna. Quarto e ultimo, chiedergli umilmente di degnarsi di agire in me, affinché le mie azioni non tendano ad altro che alla gloria di Dio solo. Questa, conclude il padre Huppert, è incontestabilmente una formula completa di profonda vita spirituale e mariana, che può condurci molto rapidamente
alla dipendenza interiore e abituale verso Gesù e verso Maria. Io vi ricordo che qui ve lo sto spiegando con le mie parole. Vi consiglio di prendere questo testo, lo troverete sempre nella descrizione del video, il Minuto di Maria, e che lo imparerete a memoria al poco tempo se lo praticate, e che lo ripetete, possiate ripeterlo tre volte al giorno, è un minuto veramente, si tratta di piccoli passaggi.
Però vi consiglio questo, sempre fateli davanti alla Madonna, sapendo che la Madonna vi sta guardando, sta ascoltando, sta seguendo questi vostri passi. Bene, questo minuto di Maria veramente opera la dipendenza interiore, crea in me un abito interiore, non è pratico, non è esterno, però interiormente...
Mi abituo a questa dipendenza, riconosco che dipendo di Maria per qualsiasi opera buona. Prima pratica interiore. Seconda pratica interiore. Agire con Maria. La parola con Maria non sempre rende evidente che significa.
Agire con Maria, uno dice, bene, nella presenza della Madonna. No, non significa con Maria in questo senso, nella compagnia, non propriamente. Significa con Maria come modello, cioè agire guardando sempre come agirebbe lei e trovare in lei il modello della mia azione concreta.
lui metterà questo esempio, San Luigi di Maria metterà questo esempio dello stampo. Se io voglio arrivare a Dio, se io voglio essere, diciamolo così, voglio essere un'immagine di Gesù Cristo, io posso essere modellato come immagine in due maniere. Come una pietra alla quale si deve colpire, a forza di colpi, e dovrebbe acquisire in questa maniera la forma di Gesù Cristo, della immagine di Gesù Cristo,
o come un'altra che si fonde in uno stampo. Questa che si fonde in uno stampo è meno dolorosa, è di più perfetta.
Allora, ripeto, da una parte una statua può essere fatta a forza di colpi o attraverso uno stampo. A forza di colpi è l'anima che per arrivare a Gesù Cristo cerca veramente una vita ascetica, una vita di rinunce, una vita di penitenza, di sacrifici. Perciò viene scolpito.
A forma di stampo è colui che rinuncia a se stesso, perciò si scioglie, però è molto più facile, molto più immediato, più veloce diventare una statua. E così questa devozione mi porta a considerare Maria il mio stampo. San Luigi Maria insisterà molto su questo esempio dello stampo. Addirittura dice, come mi piace questo mio esempio, dice lui, no?
Quindi, contemplare, per esempio, la purezza della Madonna. Che significa la virtù della purezza o della castità? Significa che devo resistere alle tentazioni. Vediamo, nella Madonna cosa significa? Significa purezza, significa affetto verso Dio e verso il prossimo, significa innocenza. Questo è ciò che devo imitare.
Non tanto la rinuncia di allontanarmi, che anche in questo consiste, ma fondamentalmente imitarla in lei. La fede, per esempio, di Maria, una fede capace di spostare le montagne. Per esempio, come la Madonna non ha avuto volontà propria, anche in questo senso io rinunciare alla mia volontà come lei ha rinunciato alla sua. E per questa rinuncia di Maria alla sua volontà è piena della grazia di Dio.
la fede, la purezza, l'amore soprattutto che ha Maria, cercare di imitarlo. Questa è la seconda pratica. Allora abbiamo parlato della prima per mezzo di Maria, questa è quella che rende l'anima dipendente da Maria. La seconda con Maria, questa è quella che rende Maria il modello, il modello che io devo seguire. Terza pratica.
La terza pratica interiore è la più difficile da capire. Lo anticipo anche se non dobbiamo scoraggiarci. Però è quella che San Luigi Maria chiama tutto in Maria. Non è difficile da viverla, io penso che molti di voi la vivete.
Però quando uno legge, magari, rimane un po' nel mistero, perché veramente, secondo la mia umile opinione, delle quattro pratiche interiori, questa è la più interiore di tutte. La più interiore delle pratiche interiori.
la più elevata di tutte. Vi potrà aiutare in qualche maniera le catechesi in cui abbiamo parlato della presenza di Dio nell'anima, specialmente la catechesi numero 2 che riguarda questo tema. Abbiamo fatto la presenza di Dio nell'anima 1 e la presenza di Dio nell'anima 2. Soprattutto questa seconda vi potrà essere di aiuto. Però ve lo spiego. Anzitutto leggiamo. Bisogna compiere le proprie azioni in Maria. E qui San Luigi di Maria dirà...
come se la Madonna fosse un luogo nel quale io devo entrare, come se fosse un giardino nel quale io devo passeggiare. E uno dice, come si mette nella pratica questo? Stiamo parlando di una pratica interiore, però potrebbe essere un po' oscura per noi. Dice così, quale ricchezza e quale gloria, quale piacere e quale felicità poter entrare e rimanere in Maria?
dove l'Altissimo ha posto il trono della sua gloria suprema. Dice, purtroppo quanto è difficile a pecatori come noi avere il permesso, la capacità e la luce per entrare in un luogo così alto e santo, custodito non già da un cherubino, ma dallo stesso Spirito Santo.
che ne è diventato il padrone assoluto. Di Maria lo Spirito Santo dice, giardino chiuso, tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata. Maria è un giardino chiuso. Maria è fontana sigillata. I miseri figli di Adamo ed Eva, come siamo noi, cacciati dal paradiso terrestre, possono entrare in questo soltanto per una grazia speciale dello Spirito Santo,
che devono meritare allora come spiegare questa
questa pratica interiore. Ribadisco questo, uno può spiegare alcuni aspetti teologici di come uno può avere una unione intima a livello interiore con la Madonna. Possiamo fare tante precisazioni teologiche, eccetera, però questa non è una questione che possono comprenderla alti spiriti, diciamo, alte intelligenze teologiche, ma soprattutto lo capisce
Il semplice, colui che semplicemente ama la Madonna. Perché io sono sicuro che se voi amate la Madonna, voi già mettete in pratica questa pratica interiore. Voi già la vivete. Però per darvi un esempio, seguo il numero 47 del Segreto di Maria, però lo spiego con le mie parole e poi lo leggiamo.
Quando noi vogliamo pregare la Madonna, per esempio, andiamo davanti a una immagine, per esempio andiamo davanti al santuario della Madonna di Lourdes o alla Madonna di Fatima, e lì, arrivando a questa immagine, a questa statua, noi sentiamo la presenza di Maria. O pensate quando uno sarà davanti alla Madonna di Guadalupe, che abbiamo avuto occasione di...
di considerarla o noi quando andiamo al santuario in Argentina della Madonna di Lujan essere davanti a questa statua attraverso la quale la Madonna opera tante meraviglie di grazia tanti miracoli di grazia per noi è un modo di unione molto profondo essere davanti alla immagine sua San Luigi Maria dice questa immagine
devi farla da solo dentro di te con la immaginazione crea questa immagine di Maria dentro te non dover andare a un santuario ma tu sei da solo in una stanza e lì immagina la Madonna e immaginandola contemplala immagina come sarà il suo sorriso quando ti guarda
il suo sguardo pieno di amore verso di te. Immagina la luce che ci sarà, che esce da lei. Bene, e così con quella immagine che hai dentro te, contemplala, guardala, parlali poco, piuttosto guardala, contemplala. Leggiamo.
Bisogna abituarsi poco a poco, dice San Luigi e Maria, a raccogliersi in se stessi per formarvi una piccola idea o immagine spirituale di Maria. Ella sarà per l'anima l'oratorio per potervi fare tutte le sue preghiere a Dio. La torre di Davide dove mettersi al sicuro contro tutti i suoi nemici. Quando abbiamo parlato della conoscenza di se stesso,
nella prima parte della preparazione, parlavamo come nell'anima ci sono diversi stati interiori. Entrare al più profondo di questo stato interiore è lì contemplare la Madonna, è lì fare questa immagine, questo oratorio. Maria, finalmente, sarà per quest'anima il suo unico tutto presso Dio e il suo rifugio universale.
Se prega, pregherà in Maria. Se riceve Gesù nella Santa Comunione, lo deporrà in Maria perché vi si compiaccia. Se opera, opererà pure in Maria e dappertutto e in tutto farà atti di rinuncia in sé stessa. Agire in Maria. Permettetemi di dire un'altra cosa che potrebbe aiutare a questo rapporto intimo.
Voi sapete, quando San Luigi Maria parla di questo paragone tra Esau e Giacobbe, mette questo esempio biblico per parlare dell'atteggiamento dei veri devoti di Maria, attraverso questi due fratelli, dei quali uno era devoto.
tra virgolette, della propria madre, e l'altro no, e come uno è benedetto e l'altro è maledetto. Allora dice così, San Luigi Maria, considerando Giacobbe, Giacobbe per esempio rimase sempre a casa sua, e Saùl invece era andato al campo di caccia. E allora lui dice, i veri devoti sono sedentari come Giacobbe.
e vivono in casa con la loro madre, vale a dire, amano la vita ritirata, vivono la vita interiore, si dedicano alla preghiera, ma sull'esempio e in compagnia della madre loro, la Vergine Santa, la cui gloria è interiore, e che durante tutta la sua vita ha amato assai la vita ritirata e la preghiera.
Cercare la Madonna non nelle pratiche esteriore, non nelle cose da fare, non in una lettura, ma in me stesso, richiudermi nel mio interiore e lì trovare la Madonna. Attenzione, la domanda che mi farete probabilmente è ma la Madonna è realmente presente in me?
Allora, realmente presente in me è l'inabitazione trinitaria. Dio, per essere creatore, può essere presente nell'anima. Anche attraverso la grazia è presente come amico, non solo come creatore. Ed è una presenza reale. Gesù Cristo è presente realmente nel Santissimo Sacramento. Questa presenza non può essere di Maria in me.
Può essere indiretta, però non è diretta. Come c'è un contatto fra due persone? È quando si percepiscono, quando io vedo una persona e l'altra persona vede me. Lì c'è un contatto, lì c'è una, diciamolo così, una unione.
una relazione reciproca di conoscenza, dove uno può trasmettere, parlare, ascoltare l'altro. Però a livello fisico non importa, se io mi trovo qui e dietro questa parete c'è un'altra persona, io non la vedo, non la sento, anche se fisicamente non siamo lontani, però non c'è una relazione, non c'è una vicinanza, non c'è un rapporto fra le due persone.
Con la Madonna si dà questa unione non a livello fisico, come si dà nella presenza della inabitazione trinitaria, ma realmente nella presenza fisica delle divine persone in me. Non si dà questa con la Madonna, ma si dà una presenza spirituale. Perché?
Perché a livello spirituale noi, una persona con un'altra, non possiamo contattarci del tutto. Non è che possiamo relazionarci senza un contatto anche sensibile, almeno minimo, almeno un suono, almeno qualcosa. Senza questo non si dà. Invece con la Madonna, con i Santi, sì si può dare, però soprattutto con la Madonna. Perché? Perché...
Dio dà ad ogni santo ciò di cui ha bisogno per svolgere la sua missione. Quando Gesù chiede alla Madonna di essere madre, deve darle tutto il necessario. E una madre necessariamente deve conoscere il figlio, deve sapere che pensa, deve sapere cosa fa, se no non può esercitare questo ufficio. Se Gesù avesse chiesto a San Giuseppe di essere falegname, però non le avesse dato due braccia, non le poteva chiedere di fare il falegname.
Se Gesù chiedeva a San Giuseppe, giustamente, la grazia di essere padre adottivo di Gesù, sposo della Vergine, però fosse una persona impaurosa, una persona senza fede, non l'avrebbe potuto svolgere.
Quindi Dio stesso alza la santità di San Giuseppe a questo livello per renderlo degno della missione che ha. Se alla Madonna le ha chiesto di essere madre mia, le deve dare anche questo. Deve darle alla Madonna la capacità, in Dio stesso, attraverso Dio stesso, di vedere cosa penso, cosa faccio, cosa ho bisogno. Quindi, lo sguardo di Maria è sempre su di me.
Ed è questo il contatto al quale io posso corrispondere, molto vagamente, perché io quando penso alla Madonna penso in maniera...
nella fede, con il velo della fede, non penso tutto il tempo a lei, penso ogni tanto. Lei deve continuamente guardarmi, continuamente conoscermi, seguirmi. Lei sempre mi segue, io ogni tanto. Però questo ogni tanto già realizza una unione, già c'è una unione, che io contempli.
La Madonna che contempla me è questo vivere in Maria. Sapere, sapermi da lei conosciuto, sapermi da lei amato, perché per essere madre deve amare, se no non può essere madre. Sapermi da lei amato e corrispondere a questo, semplicemente dedicarmi a contemplare questa verità, questo è vivere ritirati, questo è vivere nella casa, nella propria casa, abitando con Maria.
Bene, può essere difficile, noi lasceremo nel testo guida tutti questi testi del padre Huppert dove spiega questo tipo di presenza spirituale. Quindi non si tratta di una presenza fisica, però sì con Maria possiamo entrare in una presenza spirituale. E per ultimo, con questo già finiamo.
L'ultima pratica mariana è quando San Luigi Maria dice tutto per Maria. Cioè, qua riguarda la finalità, lo scopo. Io agisco per lei. Uno dice, no, ma io agisco per Dio, per la gloria di Dio. Esatto, certamente. Abbiamo parlato di Maria come mezzo, nella Catechesi di Gesù e Maria.
Quindi io non voglio solo arrivare a Maria, voglio che attraverso di lei arrivare a Gesù. Non voglio arrivare direttamente a Gesù, ma devo arrivare anche attraverso di lei. Nulla impedisce che per arrivare da un punto A al punto C io debba passare per il punto B. Quindi voglio raggiungere il punto B per così raggiungere il punto C, per essere più grafici. Io devo arrivare a Maria e devo vivere per lei.
la nostra consacrazione una consagrazione di schiavitù interiore quindi agire per lei perché faccio questa questa opera di misericordia per lei per la madonna perché la voglio bene perché voglio che lei abbia più meriti e poter estendere più il suo regno nelle anime perché il sistema questa cappella perché lei sia contenta perché
Acquisto un'immagine e cerco di diffondere il culto perché lei sia contenta. Perché scrivo una canzone in onore della Madonna? Perché per questo, per lei. Perché lei possa essere più conosciuta, essere più amata. Bene, questo è semplicemente ciò che indica la quarta pratica interiore.
San Luigi Maria dice che la stessa esperienza insegna a vivere queste pratiche. Quindi nessuno si scoraggi, se si tratta della prima volta che sentite parlare di questo.
L'esperienza vi insegnerà molte altre cose. Parlare con sacerdoti, una volta che voi iniziate, se avete direttori spirituali, parlare con loro vi farà imparare meglio come applicare queste pratiche interiori. E voi stessi saprete portarle più a livello reale, a livello quotidiano. Voi dovete riuscire, come San Giovanni Paolo II diceva di se stesso, questa devozione per me significa una svolta nella vita spirituale.
Quando non c'è questa svolta è perché mancano queste pratiche. Quando ci sono queste pratiche si è raggiunto tutto di questa devozione. Perché la difficoltà è questa, è rendere interiormente dipendente la propria anima di Maria Santissima. Ed è questo il modo di entrare nell'interno di questa devozione e perseverare in esso.
Che questa vita mariana sia in tutti voi e questo sia il modo di marianizzare la propria vita. Un caro saluto a tutti e Rege o Maria.