Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Signora mia, o Madre mia, io mi offro interamente a te e in prova del mio affetto filiale ti consacro in questo giorno i miei occhi, le mie orecchie, la mia bocca, il mio cuore, in un'unica parola tutto il mio essere.
Quindi, se io sono tutto tuo, o Madre di bontà, sollevami, proteggimi e difendimi, come cosa è proprietà tua. Amen. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Carissimi amici, benvenuti a questa lezione di questa grande preparazione per la consacrazione a Maria Santissima in Maternas che abitua d'amore, la lezione numero 9, che abbiamo voluto intitolare
Saggezza evangelica e la stoltezza mondana. Noi nel linguaggio abituale che purtroppo sentiamo in giro, soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione, la persona intelligente, la persona saggia, molto spesso viene confusa con la persona anche furba in qualche maniera. Per esempio, è stato intelligente, è stato saggio,
Colui che, per esempio, attraverso alcuni mezzi, attraverso alcune furbizie, mezzi non del tutto onesti, per esempio, è riuscito a fare una grande fortuna. Questa è una persona intelligente, di grande visione. E questa è la saggezza che il mondo considera tale. Però anche il Signore Gesù Cristo aveva un'idea, un concetto chiaro di saggezza.
Nel Vangelo troveremo indicazioni esplicite di Gesù riguardo a chi è veramente saggio e chi è veramente stolto, chi è veramente degno di compassione. Per esempio, l'esempio che abbiamo messo adesso di questa persona che riesce a fare una grande fortuna attraverso mezzi non tanto leciti, anche se noi vediamo una persona piena di comodità, piena di serenità in quanto ai beni materiali, per il Vangelo sarebbe uno stolto.
una persona degna di compassione. Il saggio, per Gesù Cristo, la stessa Sapienza incarnata, ci ha detto chi è il vero saggio. Il saggio non è necessariamente la persona troppo intelligente, perfettamente si può essere molto intelligente, ma essere stolto. Non è neanche la persona che necessariamente soffre dall'altra parte, per esempio una persona povera può essere anche stolta.
nonostante la sua sofferenza sia veramente degna di compassione. Però può essere anche a livello spirituale anche una persona che non è saggia secondo il Vangelo. Il saggio non è colui che sa troppe cose o che sa tante cose a livello astratto come un filosofo. Il saggio per il Vangelo è colui che sa dare a ogni cosa il peso, l'importanza, il valore che gli corrisponde.
Vi metto alcuni esempi. Per esempio, si è iniziata, a cui un'associazione è iniziata, la scuola parentale, Beato Pier Giorgio Frassati.
E molte famiglie che dovevano subire nei loro posti dove abitavano, che a scuola i loro figli venivano insegnati l'ideologia gender, e non solo veniva insegnato dagli insegnanti o dalle autorità della scuola, ma addirittura condiviso dalle altre famiglie che inviavano i figli a questa scuola, loro hanno dovuto fare una scelta, una scelta difficile, una scelta che esige molti sacrifici a livello di comodità, di serenità.
Hanno dovuto traslocare qui nelle vicinanze di Monte Fiascone. E questo perché? Però per un bene spirituale, il bene spirituale dei figli. E questa è una scelta saggia. Certo, per un mondano faranno pena, perché loro erano più comodi dove si trovavano, adesso sono più scomodi, più viaggi, più incertezze. Però il bene spirituale dei figli è assicurato e questa è una scelta saggia.
Ecco perché noi parliamo di questo, perché stiamo cercando di liberarci dallo spirito del mondo. Ed è la prima cosa, il primo impegno, la prima decisione forte che si deve già prendere in questo cammino che stiamo percorrendo. Dobbiamo allontanarci dal mondo, dobbiamo disingannarci dal mondo. Il mondo promette, promette, e ci offre cose, ce le dà, però queste cose non possono soddisfare, evidentemente.
Mettiamo un altro esempio, e con questo io parlo a livello generale, devo chiarirlo perché può riguardare molte scelte che avete dovuto fare voi in questo periodo. Abbiamo il coronavirus e la persona la domenica si chiede, devo andare a messa a ricevere colui che mi darà la vita eterna? O devo rimanere a casa dove a casa resto più al sicuro riguardo la vita terrena?
al di là della proporzione di gravità, di andare a messa, perché al supermercato dobbiamo andare, a fare le spese dobbiamo andare, a messa devo andare o non devo andare? La persona stolta, secondo il Vangelo, sceglierà di essere a casa e potrà vivere forse altri dieci anni, la persona saggia sceglierà in base all'eternità sua, a ricevere la vita eterna, perché sa dare il peso alle cose, perché è saggia.
E vede le cose come le vede lo stesso Dio e perciò sceglierà di andare a messa e di ricevere non una medicina temporale, non una mascherina protettiva, ma di ricevere lo stesso Gesù Cristo, l'autore della vita. Colui che ha detto, chi mangia la mia carne avrà la vita eterna. In altre parole, qual è la differenza tra il saggio, la persona saggia secondo il Vangelo, e la persona stolta, mondana?
E quali sono i motivi delle tue scelte? Qual è lo scopo delle tue scelte? Quando tu devi scegliere una cosa, qual è lo scopo finale di questo? Per esempio, se tu devi scegliere una carriera, stai pensando che l'unico scopo sarà riempirti di soldi? O questa carriera, con questo futuro lavoro che potrai avere?
si subordina al bene della famiglia al fatto che tu possa anche vivere con la tua famiglia per esempio troverai un lavoro perfetto un lavoro che ti riempie di soldi però non potrai trascorrere tempo con i tuoi figli qual è la dove è la saggezza qua? scegliere una carriera di meno soldi però che ti permetta seguire la tua famiglia educare i tuoi figli dare tempo al tuo marito o alla tua moglie perciò
poche parole il saggio sceglie in base alla eternità che lo attende
E questa è la scelta del saggio. E questa saggezza la scopriremo nell'altra vita, dove tutti un giorno ci troveremo. Almeno il giorno del giudizio ci troveremo tutti lì. E lì avremo capito quanto sono stati saggi quelli che hanno scelto la vita eterna e quanto sono stolti quelli che hanno scelto una vita di qualche anno in più su questa terra. Con questo io non intendo dire che uno non deve avere cura della salute.
E che quando c'è un rischio troppo grave di morte, evidentemente, uno non deve mettersi in rischio. Forse questo è giusto, esiste anche, evidentemente, il quinto comandamento, non uccidere neanche se stessi. E quindi è vero che ci vuole un certo rispetto per la salute. Mi riferisco a quelle situazioni in cui uno potrebbe scegliere con una visione più generosa, con una visione più di eternità, di paradiso.
Davide, che era un grande saggio, diceva nel Salmo, una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco, abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. Abitare nella casa del Signore è l'unica cosa che io cerco. Questa è stata la forza dei Santi, per esempio. I Santi volevano conquistare il Paradiso. Il Paradiso non è una cosa secondaria.
Diamoci da fare che il cielo non è fatto per i pigri, diceva San Filippo Neri. Dobbiamo conquistarlo, come se un militare che volesse conquistare una grande terra, un grande impero. Molto di più è ciò che noi dobbiamo conquistare. E uno dice...
Veramente sono degni di pena gli stolti secondo il Vangelo, perché fa pena vedere giovani che si impegnano, si sacrificano per lavorare, per studiare, e lo fanno perché? Per vivere questa vita. E uno dice, se sapessero che possono conquistare un'altra vita, andando a messa, pregando, con attività che esigono sacrificio,
però per un bene molto più grande, infinitamente più grande. Addirittura quelli che si impegnano solo al bene naturale dei figli, di dare ai figli da mangiare, da vestire, e non si preoccupano di dare ai figli la vita eterna, la felicità eterna. E sicuramente li vogliono un bene enorme, però non sanno che possono conquistare per loro cose molto più grandi.
infinitamente più grandi. I miei genitori mi hanno dato da mangiare, mi hanno avvestito, adesso già non lo possono fare più. Però i miei genitori, almeno nel caso mio, mi hanno sempre insegnato che esiste un'eternità alla quale devo tendere. E mi hanno sempre insegnato ad avere cura della mia anima, mi hanno dato consigli, questi consigli, è come se continuassero a darmeli.
Perciò non si tratta solo di avermi fatto del bene quando ero piccolo, ma loro, i miei genitori, sono presenti continuamente, perché mi hanno dato non dei beni solo materiali che passano, ma mi hanno dato dei beni spirituali. Questo è saggezza. Cercare il paradiso per me, per quelli che voglio bene, per quelli di cui ho la cura, per i miei figli, per i miei genitori, per i miei nonni.
Sant'Agostino diceva, questa cosa infatti è l'unica vera vita e la sola beata, cioè poter contemplare immortali per l'eternità, incorruttibili nel corpo e nello spirito le delizie di Dio. L'unica vera vita e la sola beata è il paradiso. In vista di questa sola si cercano e si desiderano onestamente tutte le altre cose.
Chi lo otterrà, che ottiene il paradiso, possederà tutto ciò che vuole, né potrà allora chiedere cosa che non sarà conveniente. Tante persone che soffrono, tante persone che veramente si trovano in situazioni molto tristi, molto dure, se sapessero che per quelle croci possono conquistare il paradiso, quelle stesse croci, quelle stesse sofferenze, diventano poca cosa. Questa era la forza dei santi.
per cui loro sono stati capaci di sacrifici anche inimmaginabili per noi.
Dobbiamo quindi essere saggi secondo il Vangelo, dobbiamo fare scelte. E voi adesso che vi state preparando per questa consacrazione, state facendo un cammino anche di conversione. Se già siete credenti, dovete fare un cammino per questa seconda conversione. Sempre possiamo essere più generosi con Dio e questa consacrazione porterà necessariamente a una santità maggiore, se si fa bene, a una vita di santità molto più alta, molto più elevata.
Perciò è il momento di grandi propositi, di iniziare a riformare la vita e per alcuni riformare la vita esige fare delle scelte. Non per tutti, però per alcuni sì. Io penso a queste famiglie di cui vi ho messo l'esempio. Dovremmo andare da questo paese dove ci troviamo a un altro, dove ci sarà un posto spiritualmente più sano per la nostra famiglia, per i nostri figli.
Ma questo esige sacrificio. Bene, questa è una possibile scelta. Scelta di alcune persone, marito, moglie, che devono dire continuo con questo lavoro o devo cercare un altro lavoro per dedicarmi di più alla mia famiglia. Sono scelte possibili, non per tutti, per alcuni sì.
Addirittura se ci saranno alcuni giovani ancora che devono decidere quale carriera iniziare, quale altra, devono fare una scelta. E questo contesto di preparazione deve aiutarli. Poi ci sarà qualche giovane che dovrà scegliere se sposarsi o non sposarsi, essendo fidanzato. Ci sarà qualcuno che dovrà scegliere lo stato di vita, questa è la scelta forse delle scelte.
La vita consacrata, la vita religiosa, la vita sacerdotale o la vita matrimoniale? In quale di queste due vocazioni mi vuole il Signore? Sono tutte e due le possibilità, non c'è solo una. Ci sono due possibilità. E in quale mi vuole il Signore?
Per quale mi ha creato il Signore? Chi si decide evidentemente di una vita di consagrazione forse dovrà chiedersi in questa congregazione, in questa congregazione, sacerdote nella vita diocesana, per esempio, sono tutte forme valide di vocazione. E quindi ci sono alcune scelte forti nella vita che sigono veramente questa saggezza evangelica. Con questa saggezza scelgono veramente i santi, quelli che sono gli amici di Cristo.
quelli che vivono lo spirito delle beatitudini. Bene, questo fine ultimo della nostra vita, che è l'eternità,
È qualcosa che hanno trattato molti autori, per esempio Sant'Ignazio di Loyola, molto insistente sul fine per cui sono stato creato. Sant'Omasso d'Aquino, nella parte morale, insisterà molto sul fine della visione beatifica. San Luigi Maria Grignone di Montfort, molto spesso ricorderà il fine di questa consacrazione e Gesù Cristo. Bene, noi oggi stiamo parlando del fine che riguarda la nostra eternità.
E io voglio seguire, voglio consigliare a voi un metodo pratico insegnato da Sant'Ignazio di Loyola, che con i suoi esercizi spirituali, probabilmente almeno, ha avuto un grande influsso in San Luigi Maria Grignon di Montfort, il quale usa espressioni molto simili a Sant'Ignazio, e perciò in questo contesto di preparazione è molto adatto Sant'Ignazio a San Luigi Maria. Ne abbiamo detto qualcosa nelle lezioni scorse.
Lui propone un metodo per fare le lezioni che noi vi lasceremo qui scritto sul testo. Lo potete trovare, lo potete leggere da soli e sicuramente lo capirete. Io vi spiego solo la parte essenziale, la parte che esige magari qualche spiegazione. Lui dice...
Quali sono metodi pratici per fare una scelta secondo Dio, per fare una scelta saggia, una scelta evangelica? E lui dà alcuni mezzi pratici per cui...
la persona guidata dal fine della sua creazione, per cui è stata creata, della gloria di Dio e salvezza delle anime, che abbiamo parlato nella terza lezione, come questo fine deve essere presente anzitutto nelle scelte. E lui si lamenta di quelle persone che dicono, per esempio, io tra matrimonio o vita consacrata, io scelgo il matrimonio,
per così poter salvare la mia anima, per così poter glorificare e servire Dio. Sbaglio, dice Sant'Ignazio. La prima cosa è devo servire, devo glorificare Dio, devo salvare la mia anima. Qual è il mezzo più adatto a questo? E attenzione che non tutti vedranno la stessa cosa. Molti diranno, ma se è così, allora necessariamente la vita sacerdotale. Non è vero questo.
Quelli che sono chiamati alla vita sacerdotale vedranno questo, quelli che non sono chiamati no. Vi darò un esempio pratico che cercherò qui di spiegarvi. Allora, Sant'Ignazio dà diverse indicazioni a livello pratico, però le più importanti sono la preparazione.
Vedete come Sant'Ignazio vorrà che la scelta sia saggia. Dice, la prima cosa che devo fare, devo mettermi davanti quello su cui voglio fare le elezioni. La prima cosa che devo fare è prendere un foglio, come questo per esempio.
Così, un foglio in bianco, no? Immaginiamo che questo è un foglio. Io vi consiglio uno A4, uno grande. Uno più grande è meglio. Quindi, per esempio, dice lui, un ufficio, un beneficio da accettare o qualsiasi cosa sulla quale devo fare scelta. Immaginiamo, noi mettiamo sempre questa che è la scelta delle scelte, che è la scelta di stato. Per esempio, la persona che si chiede se devo sposarsi, il matrimonio,
o la vita consacrata. Primo punto. Si fa una linea che divida. Secondo punto, guardate qui. Devo tenere presente il fine per cui sono creato. Prima cosa, il fine. Allora, questa è la materia di scelta, però prima di scegliere una, la prima cosa è il fine.
Io sono stato creato per lodare Dio, nostro Signore, e per salvare la mia anima. E quindi ancora non mi interessa nessuna di queste due. Non voglio né questa, né questa. Voglio salvare la mia anima. Questo è il saggio, secondo il Vangelo. La prima cosa, questa sola cosa io cerco, dice Davide. Dice Sant'Ignazio, mi devo mantenere in un equilibrio, come se fosse, dice lui, il peso sul braccio di una stadera.
per compiere quello che giudicherò più utile per la gloria e la lodi di Dio nostro Signore e per la salvezza della mia anima. Voi applicatelo alle cose su cui dovete fare scelta, con tutta libertà. Questo è ciò che Sant'Ignazio chiamerà Santa Indifferenza, si conosce come l'indifferenza ignaziana, essere indifferente a una o l'altra.
Per esempio, immaginate che qualcuno, come forse mi è capitato in passato, che mi dice che sono venuto a fare scelta di matrimonio o vita consagrata. Ebbene, gli ho spiegato quello che sto spiegando a voi, e la persona dopo viene e mi dice che ho provato per vedere se andava bene, però prima di fare il matrimonio o la vita consagrata,
ho fatto su questa ragazza o questa ragazza. Evidentemente non era indifferente, era già inclinato a questo. E quindi non è il momento di fare una scelta. Quando uno non riesce a questa indifferenza, quando uno non riesce a vedere il fine, la scelta non sarà mai saggia, deve aspettare un altro momento, deve ancora liberarsi da queste paure, probabilmente per questo. Quindi, la prima cosa è questa, rimanere indifferenti, senza paura.
Colui che mi ha creato, che mi ha dato la natura che ho, non mi può fare mai del male, è tutto il contrario. Sarebbe ridicolo che colui che mi ha creato sia lo stesso che distruggerà la mia natura. Evidentemente è al rovescio. È lui solo il creatore della mia anima, della mia persona, che porterà in pienezza la mia personalità.
E necessariamente sarà così. Uno deve consegnare la libertà al Signore. Questo è il primo atto di saggezza, però è difficile. Facciamo fatica, vogliamo tenerla per noi. Però il primo atto è consegna di noi stessi al Signore.
per quello che lui vorrà. Vi dico la verità, io le ho fatto fare questo impegno di scelta, questa regola per una buona scelta, a delle persone che oggi sono sposate e che magari sono più inclinate alla vita consacrata. Ognuno vedrà, se fa bene questi passi, come la scelta è guidata dallo Spirito Santo.
Quindi, prima cosa, le due parti, però tenere presente il fine. Questo è il secondo punto. Devo tenere presente il fine. Terzo punto. Pregare. Devo chiedere a Dio, nostro Signore, davanti al quale mi trovo nella sua presenza, di illuminare la mia mente, di indicare i miei passi.
di aiutarmi nel ragionare su quale dei due devo trovare. Quando si fanno bene queste cose, io ho visto giovani che hanno parlato di cose bellissime riguardo il matrimonio e cose bellissime riguardo la vita consacrata, cose che nemmeno io avrei immaginato. Però si sono fatti guidare dallo Spirito Santo, hanno fatto bene questi passi, questa preghiera, e lo Spirito Santo li ha guidati.
Il quarto punto, dice Sant'Ignazio, devo considerare ragionando quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una e i vantaggi e gli svantaggi dell'altra. Quali sono i vantaggi in che senso? Nel senso che mi aiutino per il fine per cui sono creato, sempre il fine. Vedete, è proprio del saggio avere chiaro il fine per cui è stato creato, perciò sa dare il valore alle cose.
Quindi, se questo è il foglio, potete tracciare un'altra linea e qui scrivere pro, i vantaggi, e un'altra linea di visoria, contro. Vantaggi, svantaggi. E lo stesso di qua, nella vita consacrata. Pro e contro.
Si fa un'altra linea e si iniziano a enumerare. Dopo aver fatto questa preghiera si iniziano a scrivere quanti vantaggi della vita matrimoniale, quanti svantaggi per raggiungere il fine per cui sono creato. Il matrimonio è espressione della incarnazione del verbo. Il matrimonio è espressione della unione di Cristo con la Chiesa. La possibilità di educare i figli nella fede, di poter offrire a Dio una famiglia.
Queste sono cose molto belle, molto profonde anche, e sono una vera vocazione. E contro, troverò meno tempo per la vita di preghiera, la quale considero più importante.
e gli altri svantaggi che ognuno può scrivere si possono scrivere tutti gli svantaggi che si vogliono della vita consagrata però consegnare interamente la mia persona a Gesù Cristo consegnare il mio affetto attraverso la castità poter offrire evidentemente anime che ho salvato con il mio esempio, la mia parola
le ha salvato il Signore per mezzo mio, evidentemente, contro la difficoltà per qualcuno di rimanere da solo, di difficoltà di una vita di silenzio, di una vita ritirata. Bene. Una volta, dice Sant'Ignazio, il quinto punto, una volta che ho scritto tutto, devo vedere quale di tutti questi argomenti che ho scritto qua,
Quale di tutti è quello di maggior peso? Non che ho più vantaggi qua e meno vantaggi qua. Non è una questione numerica. È una questione di qualità. Qual è l'argomento che io vedo il più importante per me, per poter presentarmi al Signore? Vedo che è questo, vedo che è questo, quello che sia, e scelgo. Sesto e ultimo punto.
la persona vada a una chiesa, a una cappella e offre al Signore la sua elezione. Questo lo sto spiegando e rimane a livello più teorico. Provate a farlo, anche in una scelta che non sia così grave, così tanto importante quanto questa, una scelta minore di cambiare casa, di traslocare casa, qualsiasi cosa. Io, per esempio, noi prima di iniziare un apostolato, lo abbiamo fatto.
prima di iniziare per esempio le giornate di formazione, eravamo inclinati a farle, però abbiamo fatto lo stesso, questo metodo, rimanendo indifferenti, che il Signore ci illumini. E abbiamo scoperto di farle, infatti stiamo per realizzare le giornate di formazione numero 10 ormai, 10 anni. Però abbiamo trovato elementi nuovi che non avevamo pensato prima.
Perciò anche per queste cose, per le scelte di iniziative o altre cose, questo è molto illuminante. Non solo illuminante, ma è un atto, già dedicare tempo a fare questo, è un atto di saggezza evangelica.
perché volevamo dare i passi secondo Dio. Sant'Ignazio li chiama regole, sono regole, per fare una buona e sana scelta. La buona e sana scelta è soltanto la scelta secondo Dio, secondo il volere divino. Lui dà un altro esempio, Sant'Ignazio, molto più direttamente riferito a questo fine.
Se a qualcuno questo metodo non gli risulta, Sant'Ignazio offre un altro, un secondo, che ha anche, diciamo, dice, ha anche quattro punti fondamentalmente.
Il primo punto, la prima regola, dice Sant'Ignazio, è questo, che l'amore che mi muove e mi induce a scegliere una determinata cosa deve discendere dall'alto, cioè dall'amore di Dio. Già è molto più profondo, perché non parla solo di una questione intellettuale, no? Non parla di una questione di dire il fine è questo, come se fosse una cosa meramente mentale o intellettuale.
Ma l'amore, io devo amare il fine, devo amare l'eternità che mi attende, devo amare il paradiso, anche se non sono ancora lì. Lo devo desiderare, devo sperarlo. Questa è la virtù della speranza insieme alla virtù della carità, dell'amore di Dio. Quindi, l'amore che avrò per scegliere una cosa o scegliere altra, la tendenza, la inclinazione, discenda dall'amore che ho verso Dio.
O dall'amore che ho verso il desiderio che ho di incontrarlo, di vederlo. Che questo desiderio, questo amore, mi dia il vero amore per le cose su cui devo fare scelta. Quindi, prima cosa è questo, dedicare tempo a questo. Così che io senta prima di tutto che l'amore più o meno grande per la cosa che scelgo è soltanto amore per il Creatore e Signore. Anche se una persona sceglie il matrimonio,
Che non lo scelga per amore dell'altra persona. Avrà molto amore per l'altra persona. Però che il motivo per cui sposa un'altra persona è l'amore di Dio. Questo è saggezza evangelica. Seconda regola. Devo immaginare che una persona che non ho mai visto né conosciuto e desidero per lei ciò che sia il meglio. Immaginiamo questo. Secondo punto. Viene una persona che non ho mai visto, non so chi è.
Però mi chiede, mi domanda, come posso fare per diventare santo? E io dovessi consigliarle una delle due cose su cui devo fare scelta. Per esempio, consiglierei il matrimonio, consiglierei la vita consacrata a una persona che non conosco, però dalla mia risposta dipenderà la sua santità. Bene, che cosa consiglierei a una persona così?
Terzo punto, già non è qualcosa come un esempio, adesso già c'è un tema reale. Dice, immaginandomi come se fossi in punto di morte. Questo non è successo ancora a nessuno di noi, però succederà. Sarà un momento reale della nostra vita. Ci sarà un momento in cui mancheranno dieci secondi, un minuto, prima di lasciare questa vita. Questo succederà, non dobbiamo avere nessuna paura.
Però in quel momento, immaginarmi che mi trovo in punto di morte, dice Sant'Ignazio, come mi piacerebbe trovarmi? Mi piacerebbe trovarmi sposato, con una bella famiglia? Mi piacerebbe trovare religioso, sacerdote di Ocesano, un fratello quadriutore, suora? Che cosa mi darebbe più pace in quel momento?
come se fosse un punto di morte quale sia il criterio e la misura che allora vorrei aver tenuto nella presente elezione. E così regolandomi prenderò fermamente la mia decisione. Quarto punto. Immaginarmi un altro momento reale, che sarà futuro, però reale sarà un giorno.
Immaginarmi nel giudizio di Dio, ci troveremo tutti lì, tutti quanti. Dio giusto giudice, non dovremo avere nessuna paura. Sarà Gesù, sarà il Sacro Cuore di Gesù a giudicarmi secondo giustizia e amore, però anche secondo giustizia. E che cosa vorrei dirgli in quel momento a Gesù? Che cosa mi darebbe più serenità per entrare in Paradiso, per meritarlo? Ho scelto questo o ho scelto quello? Bene.
adesso è il momento e lo scelgo si finisce quindi in maniera uguale quando ho fatto la mia scelta secondo questi quattro punti si finisce come l'ultimo punto anteriore devo andare in una chiesa, in una cappella davanti al Santissimo e offrire al Signore la mia scelta perché sia da Lui accetta questo è proprio del Sancho scegliere in base all'eternità le grandi decisioni
si prendono avendo come scopo finale la vita eterna la vita beata la vita felice in compagnia di dio dei santi delle persone che amiamo per le quali dobbiamo sempre intercedere sempre dare buon esempio però però questo deve essere il vero oggetto dei nostri desideri abbiamo un tempo in questa vita abbiamo un tempo i saggi
Capiscono molto il valore del tempo. Questa è una delle cose più specifiche dei saggi anche nel mondo pagano. Nel mondo attuale, nei tempi attuali, si dice che il tempo è denaro. Usare bene del tempo ti fa produrre più denaro.
I filosofi, che avevano uno sguardo più profondo della vita, del senso della vita, e capivano che più del denaro è la conoscenza, l'attività superiore dell'uomo, ciò in cui consiste la felicità, parlavano della preziosità del tempo. Per esempio Seneca, quando Melio usa la persona del tempo, prima più ordine mette nella sua vita. Platone diceva...
Riflettere sulla morte, sulla fine, è proprio del saggio. E noi cristiani, cattolici, seguendo un'espressione di San Bernardino di Siena, molto ripetuta da Santo Alfonso, al punto tale che c'era scritta lì a Pagani, una scritta enorme, sulla piazza dove ci sono le reliquie del Santo,
C'è questa scritta, il tempo vale tanto quanto Dio stesso. Usare bene del tempo ti può far raggiungere non denaro, non sapienza umana, non filosofia, ma Dio stesso.
Questo lo capisce il saggio. Chiediamo a Maria Santissima che in questo cammino, in questo percorso di preparazione, possiamo sempre avere la visione del saggio secondo il Vangelo e fare le nostre scelte in base al nostro ultimo fine. Un caro saluto a tutti, vi aspetto alla prossima Catechesi e Rege o Maria.