Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Dal nemico maligno difendimi. Nell'ora della mia morte chiamami e comandami di venire a te perché con i tuoi santi ti lodi nei secoli dei secoli. Amen. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Carissimi amici, continuiamo ad andare avanti in questa conoscenza della persona, della persona più attraente che ci possa essere, della persona di Gesù Cristo.
Dico attraente perché una persona, quando è molto buona, attira necessariamente. Quando una persona è molto umile, quando è compassionevole, quando è talmente piena di carità, al punto di sacrificarsi veramente, di morire per il bene mio concretamente, questo mi attira, questa personalità. E nel caso di Gesù, dove sono racchiusi tutti questi beni, la giustizia, la bontà, la misericordia,
tutto quanto veramente ci può rendere attraente una persona, dobbiamo aggiungergli la sua santità, la pienezza di grazia che c'è in Gesù. Bene, essere attratti da Lui deve spingerci a cercare il mezzo per arrivare a Lui.
Sapere che se io consacro, se io seguo, se io stimo Maria Santissima con una stima totale e mi consegno a lei stessa in una maniera anche totale, sarà lei stessa a portarmi da Gesù.
E perciò considerare la vita del Signore, considerare le sue perfezioni, a noi deve spingerci veramente a fare questa consacrazione in una maniera più decisa, più determinata e soprattutto più generosa. Una donazione di noi stessi molto più grande di come è stato finora.
E oggi voglio considerare un aspetto di Gesù, che è un aspetto fondamentalissimo per noi, anche non solo a livello di religione, ma anche a livello naturale, possiamo dire, che è considerare Gesù come maestro.
Quando io dico Gesù come maestro, quando io utilizzo la parola maestro, non la utilizzo nel senso della scuola, un maestro che insegna una materia, non in questo. Non lo sto paragonando al maestro di geografia, al maestro di letteratura, al maestro di filosofia, no. Il maestro, propriamente, è l'educatore della persona che ha i suoi discepoli, non i suoi alunni.
Quando parliamo di educazione non parliamo di istruzione, giustamente, parliamo di qualcosa di più ampio. Il maestro non solo è colui che mi istruisce su alcune cose pratiche, ma è colui che mi darà, per esempio, i valori morali delle mie azioni. Sarà il mio esempio, il mio modello. Questo è il maestro, molto più di un insegnante. Il mio modello a seguire. Le sue scelte saranno per me motivo di scelta.
I suoi principi morali saranno i miei principi morali. Il maestro, veramente quando è buono, cerca non solo la perfezione in un aspetto, ma cerca la perfezione della persona in quanto persona, di elevare tutta la persona. E uno dice, bene, io non ho maestri in questo senso, e questo è lo sbaglio, perché necessariamente noi cerchiamo un maestro.
E tutti noi abbiamo qualche maestro, anche quelli che non sembrano interessarsi di nulla. Però, per esempio, per un adolescente potrebbe essere un cantante di rock, certo. L'ammirazione per un artista lo si ammira non solo per la musica, ma poi le sue frasi, le sue espressioni, o per uno sportivo, un calciatore, per esempio.
Le sue espressioni, le sue apparenti virtù, almeno, o reali o apparenti come siano, saranno il modello. Un ragazzo vorrà imitare a questo artista. E quindi che dire? Che se Gesù Cristo non è il mio maestro, sceglierò un altro maestro, però sempre saremo discepoli di qualcuno. Tutto sta nel saper trovare qual è il maestro.
Il maestro può essere internet, può essere un videogioco, può essere la televisione, può essere qualsiasi... diciamo, potrebbe essere anche un autore, però sempre ci sarà qualcuno, no? Per esempio, in questo senso, anche se il contenuto è sbagliato, però almeno avevano capito questo, per esempio, John Lennon, il cantante di Beatles, diceva, noi siamo ormai più popolari di Gesù Cristo, passerà il cristianesimo ma noi non passeremo, diceva lui, no?
Siamo più popolari di Gesù Cristo in che senso? È che lo seguivano, secondo lui, non è vero, questo è sbagliato, lo seguivano come modello, certo. In questo senso è vero, è vero che le folle che lo seguivano volevano imitarlo in tutto. Bene, è così. Allora noi parleremo di come sarebbe, diciamo, la persona che considera Gesù come maestro.
E anche se noi lo considereremo specialmente nelle sue qualità spirituali, considereremo, sì, quell'aspetto del Maestro che è la dottrina, l'insegnamento. Cosa ha insegnato Gesù sia con la sua vita, con le sue scelte, sia con la sua dottrina.
Con le sue scelte abbiamo parlato soprattutto dello spirito delle beatitudini, lo abbiamo considerato come maestro, se voi pensate, lungo tutta questa preparazione. Adesso considereremo alcuni aspetti di quella dottrina, che non è meramente istruttiva, perché è la dottrina che deve trasformare tutta la persona. Dottrina, per esempio, di Gesù non è un manuale, ma dottrina di Gesù è, per esempio, beati i poveri.
dottrina che lui, che possiamo imitare in lui stesso. Bene, è così la nostra vita, noi cerchiamo un maestro che ci indichi dove andare, come vivere, come essere. Vittorio Messoria mette questo esempio, dice che la vita della persona, quando comincia a chiedersi certe cose, è come di una persona che si sveglia, non sa dove era, e si trova su un treno, un treno che va in marcia.
Dove va questo? Non ricorda nulla del passato, semplicemente si rende conto di essere su un treno. E che cosa farà questa persona? E la prima cosa che cercherà di capire è dove va questo treno, che non si ferma. Così anche la nostra vita. La nostra vita passa, il tempo passa, la vita inizia a salire e poi inizia a scendere.
sappiamo che questa vita ha fine, come sappiamo che un treno prima o poi dovrà fermarsi, questa vita è come un treno che prima o poi dovrà fermarsi. E dove va questo treno? Questa è la domanda nostra. E qui lo chiediamo a qualche maestro, a qualche insegnante, insegnante nel senso morale della parola. Perciò dice Sant'Omaso che era necessario per conoscere cosa fare durante il cammino,
È necessario conoscere il fine della vita. Ed ecco perché era necessario che Dio rivelasse alcune cose superiori alla nostra capacità. Soprattutto dove sarà la fine di questo terreno? A noi cosa ci attende dopo questa vita? Perché alla fine, dopo la morte, inizia la vera vita, la vita che non finisce. Per un cristiano è così.
E noi cristiani crediamo che per tutti è così, e crediamo che sia certo questo. Non abbiamo nessun dubbio di questo. Una persona cristiana, anche di Messa Domenicale, mi chiedeva, ma io ogni tanto mi chiedo, spero che esista un al di là. Questo per noi non è un spero che esista un al di là. Noi diciamo, siamo certi, siamo completamente certi, che con la morte inizia l'eternità.
la vita eterna, che può essere eternamente felice o eternamente infelice, così. E quindi, per conoscere questo fine, questo scopo più elevato, era necessario che ci sia una rivelazione. Perciò Dio ci ha parlato, ha parlato tramite i profeti, però nella pienezza dei tempi parlò Lui stesso.
per bocca di Gesù. Ricordate quello che dicevamo nella lezione scorsa. L'umanità di Gesù, la voce, il suono di Gesù, era tutto unito alla divinità. Perciò quelle parole che escono dalla sua bocca, parole di grazia, parole di vita eterna, sono per noi veramente il fine che dobbiamo conoscere. Perciò è necessario che ci sia anche una dottrina.
Che ci sia un insegnamento, dobbiamo imparare. Imparare da chi? Da Dio. Ma Dio, evidentemente, Dio è Spirito. Unendosi a una natura umana ci ha parlato con un linguaggio umano, ma chi parla è sempre Dio stesso in Gesù. Da questa dottrina di Cristo, da questo suo insegnamento, dipenderà propriamente la nostra salvezza eterna, l'eternità.
Perciò è molto importante per noi considerare che quando San Paolo parla della fine dei tempi ai tesalonicesi, cominciavano molti a spaventarsi, dicendo che era imminente, che non si doveva fare più nulla, che dovevano solo aspettare la seconda venuta del Signore. Invece San Paolo scrive un'altra lettera spiegando loro che la fine avverrà, ma prima ci saranno i segni che preparano questa venuta.
E tra i segni che lui descrive parlerà della presenza dell'Anticristo, dell'uomo empio che si siederà sul trono di Dio. Quindi ci sarà questo Anticristo e questo Anticristo cosa farà? Ingannerà. Allora Gesù ci insegnerà la verità per la quale possiamo salvarci, verità che non è relativa a quello che pensa ognuno, no.
Gesù ha detto, io sono la verità, ha detto lui. La via, la verità e la vita. Io sono la verità, ha detto il Signore. E lui la verità. E dalle sue parole solo esce la verità. Verrà un anticristo a rubarci questa verità, a confonderla, a cambiarla per una serie di idee.
una serie di principi, una serie di criteri che mi allontaneranno da quella verità che mi avrebbe salvato, che mi avrebbe fatto arrivare all'eternità, all'eternità di Dio, all'eternità con Dio. E perciò dice lo stesso San Paolo, dice che non solo ci sarà l'anticristo, ma anche spiega chi sono quelli ai quali l'anticristo...
conquisterà chi sono quelli che andranno dietro l'anticristo e userà questa espressione a quanti non hanno avuto amore per la verità che poteva salvarli
Quanti non amano questa verità, questa verità che è solo Gesù Cristo, che è solo il suo insegnamento, a quanti non la amano, non a quanti la conoscono, perché conoscerla la conosceranno tanti, però alcuni non le interesseranno, non la ameranno, non la difenderanno in se stessi, anzitutto. Bene, a quanti non ameranno questa verità, l'Anticristo li sedurrà e li porterà in perdizione con lui. Bene.
Siamo in tempi evidentemente di grande confusione. Io qui non sto a dimostrarvi questo. Questo lo sappiamo tutti. E non incoraggio tutti a non cominciare a denunciare errori o problemi. Già li sappiamo. Ormai sappiamo che siamo in tempo di grande confusione.
Però dobbiamo aggrapparci a questa verità e non scandalizzarci dal fatto che ci sia confusione. Questo è stato anche profetizzato. Quindi non cambia a noi il fatto che oggi ci sia confusione a livello dottrinale, a livello di questa verità che ci può salvare. Già lo diceva, lo dice la Sacra Scrittura, no? Nelle lettere di San Paolo, no?
Si diceva, verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma per prurito di udire si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie. Per giustificare il peccato si cercherà il maestro che me lo giustifichi. E distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. L'evoluzionismo. Ecco una favola presente.
Ma tu sii vigilante, scrive San Paolo a Tito, in ogni cosa sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio. Questa è un'esortazione anche per noi. Anche se tutti cercano di confonderci, noi dobbiamo essere saldi nella verità. E qualcuno mi dirà, ma adesso non si capisce dove è la verità. E questo non è vero.
Io capisco che per alcuni non si sappia per la confusione che regna, no? E io incoraggio tutti a dire se abbiamo confusione non dobbiamo agire confusi, no. Dice dunque San Paolo a Tito, quindi lo Spirito Santo a noi, questa è una delle lettere del Nuovo Testamento, lo Spirito Santo a noi dice si fedele alla verità e non aver paura di credere che la verità oggi non si può raggiungere per la confusione che c'è. La verità c'è.
E non è così difficile da raggiungere. Anzitutto abbiamo il Vangelo. È lì dove Gesù si presenta come vero profeta, come vero maestro.
Perché se lui ha detto io sono la verità è perché ci sta dicendo io sono il maestro. Sono io l'unico vero maestro. Ascolta me, sta dicendo. Ascolta quello che dico. Quindi la prima cosa è prendere in mano il Vangelo e dargli il senso che conosciamo delle cose, senza complicarlo. Cristo è veramente...
maestro e profeta lo dice lui stesso uno è il vostro maestro Cristo il demonio che è il padre della menzogna facendo peccare gli uomini appunto li ha confusi soprattutto con il peccato originale ha tolto anche quella sapienza che avevano Adamo ed Eva quindi l'ignoranza in alcune cose è frutto del diavolo dell'azione del diavolo del serpente su Adamo ed Eva e Gesù Cristo è venuto a
a combattere le opere del diavolo, a distruggere le opere del diavolo in noi. E perciò viene a liberarci con il suo insegnamento. Perciò la verità, dice lui, vi renderà liberi, liberi da Satana. La verità, l'errore ci terrà ancora incatenati a Satana. Lui stesso si definisce come la luce del mondo.
E quindi nelle sue parole troviamo luce. Quando uno è, per esempio, uno è triste, quando uno è in desolazione, quando uno non trova il senso della vita, vada alla Sacra Scrittura, vada alla parola di Gesù e considera Lui il suo vero Maestro. Quando uno si trova così male moralmente, così scoraggiato, prenda il Vangelo nelle sue mani, legga quello che insegna Gesù Cristo e vedrà che se segue quello, tutto quel buio diventa luce.
È la luce che spiega anche le più profonde sofferenze dell'uomo. Si trova solo in Gesù Cristo. Nessuno ha mai parlato come parla quest'uomo, dicevano ai tempi di Gesù. Dice il Vangelo di Giovanni. Nessuno ha parlato come lui. Molto bello. Nessuno ti parlerà a te che mi stai ascoltando come lui. Adesso stai ascoltando me. Ma ascolta soprattutto il Vangelo, ascolta Gesù Cristo.
fai entrare nel tuo cuore la sua parola, fai illuminare i tuoi criteri, i tuoi pensieri, dai pensieri di Dio.
Voi ricorderete come lui, sapendo che con la sua croce ci avrebbe redento, ci avrebbe salvato, che con la sua croce, nonostante la sua grande sofferenza, diceva lui, attirerò tutti a me. Perché? Perché vedendo il suo sacrificio vediamo l'amore che ha Dio. In quella maniera, con quella sofferenza, ci insegna il volto del Padre, un volto pieno di amore verso di noi. Bene. E allora quando lui profetizza agli apostoli che dovrà morire in croce,
Si dice che San Pietro lo prende in disparte e le dice, questo non ti accadrà mai, Signore. Io ti difenderò, un bel gesto, un gesto da un amico, io ti proteggo. E Gesù che le dice, Satana, va del retro, Satana, allontanati da me. Il peggiore insulto, Satana, questo è Satana.
Perché le dice? Perché tu non hai il pensiero di Dio. Tu pensi secondo gli uomini, ma non hai il pensiero delle cose di Dio. Pensiamo come Dio. E quando ti trovi in difficoltà, beh, dice nel Vangelo, quella difficoltà è veramente un motivo di disgrazia. O no. Soprattutto vai allo spirito delle beatitudini, al discorso della montagna, in Matteo 5. Prendi il Vangelo di Matteo numero 5. E poi qualsiasi parte del Vangelo ti veramente sarà...
Sarà un motivo di grande grazia seguirlo. Bene, che succede? Che Gesù è salito in cielo? E chi sarà il maestro? Eh, gli apostoli.
Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni. Siate maestri di tutte le nazioni. Gli apostoli, i dodici apostoli, ricevono un incarico diretto da Gesù Cristo. La missione, il Vangelo che loro ricevono, è una ricezione, per così dire, unica, un ufficio unico. Dagli apostoli...
deve arrivare a tutto il mondo la parola di Gesù Cristo. Gesù ha dedicato più tempo agli apostoli che a qualsiasi altra persona. Perché? Perché la sua Chiesa sarà fondata su Pietro, il principe degli apostoli, e al resto degli apostoli affiderà questo diventare maestri, questo insegnare a tutti quanto io vi ho detto.
Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo, predicate, parlate, cioè insegnate il Vangelo ad ogni creatura. Bene, ma gli apostoli non erano da soli, avevano anche loro i vari collaboratori nel mistero, come nota la Lumen Gentium. Avevano per esempio gli anziani che li accompagnavano, avevano dei discepoli,
E come attestano i padri apostolici? Quando noi parliamo dei padri apostolici non parliamo degli apostoli. Gli apostoli sono gli apostoli. I padri apostolici sono quei grandi santi, grandi capi della Chiesa.
che hanno sentito con l'udito direttamente la predicazione dagli stessi apostoli. Stiamo parlando della fine del primo secolo e primi del secondo secolo. Questi sono i padri apostolici. Uno di questi padri apostolici che ascoltò la predica direttamente, giustamente, dagli apostoli è San Clemente Romano, fondato nei testi scritti di San Clemente Romano,
Dice ancora la Lumen Gentium, perché la missione loro affidata, quella degli Apostoli, venisse continuata dopo la loro morte, quando morissero gli Apostoli si doveva continuare, lasciarono quasi un testamento ai loro immediati cooperatori l'ufficio di completare e consolidare l'opera da esse iniziata, raccomandando loro di attendere a tutto il grece nel quale lo Spirito Santo li aveva posti a passere la Chiesa di Dio,
Perciò si scelsero questi uomini e in seguito diedero disposizione che quando essi fossero morti, altri uomini e simi subentrassero al loro posto. Una delle pistole di San Clemente Romano attesta che questa fu la volontà degli apostoli. Questa successione è attestata anche da questi primi padri, da questi padri apostolici, oltre San Clemente Romano, Santireneo, Tertulliano.
E tutte queste testimonianze costituiscono la garanzia o il fondamento della trasmissione di questa testimonianza che da Gesù Cristo agli apostoli, dagli apostoli passa ai padri apostolici e dai padri apostolici ai loro successori. Allora noi la verità la troviamo perché abbiamo anzitutto la rivelazione della parola di Dio.
in Gesù Cristo, nel Vangelo soprattutto, ma anche nell'Antico Testamento. In secondo luogo abbiamo la tradizione. Mandando la tradizione noi riceviamo quello stesso messaggio conservato, integro, perché nella sua integrità dipende la nostra salvezza, la verità che può salvare. La verità insegnata da Gesù Cristo, Gesù affida alla Chiesa attraverso questa tradizione,
E la conserva la Chiesa, per esempio, attraverso i dottori della Chiesa che assicurano la retta dottrina. Ma chi ci dice che questa è la retta dottrina? Ce lo dice il Magistero della Chiesa. Infatti, dicevamo, i dottori della Chiesa vengono proclamati da un Papa...
E quindi è il Magistero della Chiesa che rende valide queste proclame, queste colonne che ci assicurano a noi. E quando parliamo del Magistero della Chiesa parliamo appunto, sì, di quel Magistero insegnato dai Papi in linea di continuità, il Papa Francesco attuale,
E questo è il magistero della Chiesa, la Chiesa che deve essere maestra. E nessuno dica, oggi la Chiesa è cambiata, oggi la Chiesa... o tale insegnamento non è di Gesù Cristo, ma è della Chiesa. Guardate, non è la Chiesa a creare Gesù, ma è stato Gesù che ha creato la Chiesa. E perché l'ha creata? Perché la Chiesa sarà Lui, quando Lui non ci sia.
Certo, sarà portata avanti da esseri umani, con i loro difetti, con noi stessi come sacerdoti pieni di difetti, anche pieni di peccati, però assistita, lui ha promesso l'assistenza dello Spirito Santo per conservare questa dottrina. E ai tempi di San Giovanni Paolo II, siccome per richiesta di vescovi, di molti del popolo di Dio,
dicevano, certo, dopo tanti anni avevano bisogno di qualche compendio sicuro, Giovanni Paolo II pubblica il Catechismo della Chiesa Cattolica. Stiamo parlando di tempi molto recenti ai nostri. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, lui, spiegando il valore dottrinale che ha, dice è un'esposizione della fede e della Chiesa e della dottrina cattolica.
L'approvazione e promulgazione costituiscono un serizio che il successore di Pietro vuole rendere alla Santa Chiesa Cattolica per sostenere e confermare la fede di tutti i discepoli del Signore Gesù.
Chiedo ai pastori, diceva San Giovanni Paolo II, e ai fedeli di accogliere questo catechismo in spirito di comunione e di usarlo assiduamente nel compiere la loro missione di annunziare la fede e di chiamare alla vita evangelica.
Questo catechismo viene loro dato perché serva come testo di riferimento sicuro e autentico per l'insegnamento della dottrina cattolica e in modo tutto particolare per l'elaborazione dei catechismi locali. Quindi da questo catechismo, questo compendio delle verità cristiane, questa dottrina sicura, dovrebbero farsi tutti i catechismi locali. Bene.
Nell'anno, il Papa successivo, Benedetto XVI, finisce, porta a termine, un lavoro affidato dallo stesso Giovanni Paolo II, e che di questo catechismo fare ancora qualcosa più breve, il compendio del catechismo. Il Papa Benedetto XVI nel 2005, pensate, non stiamo parlando di secoli, stiamo parlando di una decina, 12 anni fa.
Il compendio che ora presenta la Chiesa universale, diceva il Papa, è una sintesi fedele e sicura del Catechismo della Chiesa Cattolica. Esso contiene in modo conciso tutti gli elementi essenziali e fondamentali della fede della Chiesa, così da costituire, come era stato auspicato dal mio predecessore, una sorta di va de mecum che consenta alle persone, credenti e non, di abbracciare in uno sguardo d'insieme
l'intero panorama della fede cattolica. Abbiamo quindi la verità che ci può salvare, la troviamo in tutte queste fonti, questa verità che Gesù Cristo è venuto a portare, verità che sarà combattuta e che era così già profetizzato dal Signore stesso. E anche, come dice nelle lettere di San Paolo, nel Nuovo Testamento,
Dice, San Paolo avverte, per esempio ai Galati, non c'è un altro Vangelo. Quindi qualcuno vorrà insegnare un altro, però non c'è un altro. Però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema.
Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso, se qualcuno vi annuncia un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema. Ci sarà continuità. Non ci sarà mai un Vangelo diverso. Questo dice San Paolo. E in tempi di confusione che dire? Dire che abbiamo i mezzi per non confonderci. Abbiamo la Sacra Scrittura, abbiamo la tradizione della Chiesa, abbiamo il Magistero della Chiesa,
e con i Magisteri della Chiesa abbiamo questo compendio che è il Catechismo della Chiesa, anche il compendio del Catechismo della Chiesa, abbiamo anche i Dottori della Chiesa, in maniera particolare San Tommaso d'Aquino.
Queste sono guide più che sufficienti per mantenerci nella verità. E saremo combattuti. Adesso viene messa in discussione la verità naturale dell'uomo. Se l'uomo è maschio, o se è femmina, o se è nemmeno un essere umano, ma addirittura se si sente un animale. Bene, se viene messa in discussione la verità naturale, molto di più viene messa in discussione la verità sopranaturale. Ma noi dobbiamo rimanere fedeli.
Ma tu, dice San Paolo a Tito, sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio. È un'esortazione anche a noi a essere fedeli a questa verità, nonostante vengano a combatterla. Perché vi ricordo che andranno dietro l'Anticristo quelli che non amano la verità.
Noi dobbiamo amarla perché solo chi ama conserva le cose. Chi ama un dono è colui che lo conserva. Non lo conserva chi non lo ama. Perciò amiamo l'insegnamento del Signore. In questa Catechesi non parliamo tanto della confusione che c'è. Parliamo della luce che anche abbiamo. Abbiamo una luce dottrinale nel Magistero della Chiesa, abbiamo nella tradizione.
Nel Vangelo abbiamo, nella Sacra Scrittura, abbiamo questa luce in Gesù Maestro. E Lui, il Maestro, che non solo con la Sua parola la Sadottrina ci insegna, ma anche con la Sua vita, con le Sue scelte, con lo Spirito delle Beatitudini, con lo Spirito di sacrificio, con la promessa della risurrezione futura, è luce per tutti noi. Che questa luce, cerchiamo soprattutto la luce.
Non tanto denunciare adesso le tenebre, soprattutto in questa preparazione. Abbracciamoci a Gesù che è pastore, che è maestro, che è luce. Un caro saluto a tutti e Rege o Maria.