Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Signora mia, o Madre mia, io mi offro interamente a te e in prova del mio affetto filiale ti consacro in questo giorno i miei occhi, le mie orecchie, la mia bocca, il mio cuore, in un'unica parola tutto il mio essere.
Quindi, se io sono tutto tuo, o Madre di bontà, sollevami, proteggimi e difendimi come cosa e proprietà tua. Amen. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Carissimi amici, siamo arrivati alla fine della prima tappa della nostra consacrazione con questa ultima catechesi che riguarda liberarsi dallo Spirito del mondo.
Abbiamo fatto un percorso impegnativo, io incoraggio tutti ad andare avanti, dove ci siamo dedicati a considerare quegli aspetti che ci fanno rendere conto che veramente la nostra anima ha un nemico, questo nemico dell'anima è il mondo, insieme agli altri due, che sono il diavolo e la carne.
Però San Luigi Maria mette questa condizione. Se vuoi consacrarti a Maria Santissima, la prima cosa sarà liberarti dallo spirito del mondo. E questa è la grazia che chiediamo tutti i giorni in queste prime dodici catechesi. E quindi oggi faremo una specie di conclusione.
che riguarda la situazione attuale di questo spirito del mondo, quello che noi chiamiamo, seguendo un'espressione di San Giovanni Paolo II, la cultura della morte. La cultura della morte. Alcuni dicono che non si può chiamare cultura perché la cultura è qualcosa di buona, dovrebbe essere l'anticultura della morte. Però noi intendiamo cultura in quanto un ambiente, in quanto uno spirito, un'atmosfera di morte.
È in questo senso con cui parlava San Giovanni Paolo II e perciò noi continueremo a chiamarla in questa maniera. Noi ci troviamo, secondo un grandissimo sacerdote, in mezzo a quello che diceva lui l'occhio della tempesta. L'occhio della tempesta è quella parte serena che c'è nelle nuvole prima di scopiare un ciclone.
Ci troviamo, lui diceva questo negli anni 95, nel nostro tempo questo ciclone comincia a farsi sentire. Però forse ci troviamo evidentemente in un momento decisivo. Lui lo descriveva come un braccio di ferro planetario. Noi siamo testimoni di questo braccio di ferro tra due forze. La forza del Vangelo...
contro la forza del mondo è un braccio di ferro planetario tra gesù cristo e satana non è un braccio di ferro fisico e ideologico riguarda le idee perciò è un braccio di ferro dell'essere contro il nulla della trascendenza
della trascendenza di Dio, della trascendenza della persona, contro l'immanenza, contro tutto quello che esiste e rimane, nasce e muore qui su questa terra in un tempo determinato, in una visione cristiana nata dall'incarnazione del verbo contro il dramma dell'umanessimo ateo.
un braccio di ferro dei santi padri e dottori della Chiesa contro i moderni sofisti. Sono tanti i moderni sofisti. Il sofisma è quella persona che sa fare un ragionamento in maniera tale che strutturalmente sembra ordinato, sembra conclusivo, però porta un errore o una bugia. E noi viviamo veramente in un ambiente di questi sofismi, no?
Pensate, poco fa mi diceva una famiglia che era sul mare, sulla spiaggia, e in un momento uno dei figli ha cominciato a fare i capricci, un bambino di un anno, e il papà le dice, bene, le fa un urlo, le dice, bene, ormai smettila, smettila di piangere. E viene un assistente sociale che era di passaggio, al mare, sulla spiaggia, e lei dice, senta signore, i bambini non si trattano così, io sono assistente sociale, io posso fargli un processo per questo.
il papà non capiva proprio di che cosa si stava parlando, ma oggi c'è questo diritto, che se un papà le alza la voce a un bambino, rischierebbe, almeno la possibilità, se ne parla senza scrupoli, di toglierle il bambino per questo. E dall'altra parte succede, per esempio, il ginecologo abortista, politico, sostenitore LGBT, sostenitore dell'eutanasia, della legalizzazione delle droghe.
Silvio Viale, medico torinese, lui semplicemente ha detto che negli aborti lui frulla i bambini. Lo dice in questa maniera, io ai bambini li frullo. Sì, li frullo e non ho paura di dirlo. Ai bambini io li frullo. Nessuna sentenza. Continua avanti nella sua politica, addirittura come un difensore della libertà.
per una persona attualmente vivente, attualmente attiva. Viviamo in un mondo che sta impazzendo, veramente sta impazzendo. E non è l'unica cosa grave. Noi ci troviamo, io sto facendo questa catechesi nel mese di giugno, non so come sarà ai tempi in cui verrà pubblicata, però siamo in pieno processo del disegno di legge ZAN.
che prevede la reclusione, una multa, a tutte le persone che contraddicano i pensieri LGBT, come un atto di razzismo. Io non so come sarà questo, ma è evidente che, secondo l'esempio che vi metterò, sono tempi veramente duri.
perché mi raccontava una mamma che porta il bambino all'asilo e un giorno il bambino torna truccato. Un gioco che organizzano le maestre di questo asilo, per cui i maschi dovevano travestirsi come femmine e le femmine come maschi. Il gioco dell'uguaglianza lo chiamavano. Questo è bruttissimo. Certamente la mamma protesta, ma la cosa più brutta non è questa.
Non è che ci sia una scuola dove le insegnanti, le maestre fanno queste cose. Non è un problema che in Italia ci siano leggi, una persona che fa un politico, che fa un disegno di legge così aggressivo come quello del disegno di legge ZAN.
La cosa più pericolosa è che la preside di questa scuola ha detto alle altre mamme che pensavano loro, altre dieci, erano dieci in tutte le mamme, nove mamme erano d'accordo con questo gioco dell'uguaglianza per cui i bambini maschi diventavano femmine e le femmine diventavano maschi. Questo è il problema, che c'è una cultura di questo, che c'è un modo di pensare così, che è sempre più diffuso.
Non solo in una persona, ma in un ambiente. E perciò quando si parla dell'aborto, una persona può dire, io frullo i bambini senza scrupolo. Perché? Perché c'è una cultura della morte. C'è un modo di pensare che produrre la morte negli altri, per considerare, come direbbe Hitler, vita non degna, questa è un'espressione di Hitler, il nazismo, che oggi si usa in nome della libertà.
Gli stessi che rifiutano le ideologie usano le stesse espressioni. Vita non degna. Come mai una vita non è degna? Perché non è degna la vita di una persona che soffre e si è degna la mia vita? Che differenza c'è? Perciò questo è il problema. Noi viviamo in una cultura che è una cultura della morte, una cultura atea.
L'ateismo si impone sempre di più. Dio si è fatto deserto, dice il padre Cornelio Fambro, da ogni realtà umana, dalla filosofia, dall'arte, dai mezzi di comunicazione. Perciò quando gli chiesero al metropolita Iosef Slipei, gli chiesero...
Come ha fatto lei a sopravvivere nei campi di concentramento su cui è stato per tantissimi anni? Come ha fatto lei a sopravvivere? E lui ha dato alcune risposte, soprattutto la ferma convinzione dell'esistenza di Dio. Di questo abbiamo raccontato qualcosa, però adesso lo dico per il contesto attuale. Però lui diceva, però voi...
Non dovete credere che voi non siate sotto questo stesso attacco. Le parlava un gruppo di studenti. Anche voi vi trovate in un ambiente ateo. Cioè io non mi trovo in un campo di concentramento, ma lì tutto l'ateismo che si respirava lì, si respira anche fuori i campi di concentramento. La ideologia è fuori anche. E quindi anche voi dovrete resistere a questa corrente, a questa cultura, a questa atmosfera atea, aggressiva, di morte. San Giovanni Paolo II parlava della...
come l'epoca attuale, è caratterizzata, dice lui, se dobbiamo definirla in qualche maniera, diceva lui, la nostra è un'epoca caratterizzata dalla negazione dell'incarnazione. È interessante, perché dice, nell'incarnazione noi sappiamo, si uniscono in maniera...
ammirabile, meravigliosa, la natura divina e la natura umana nell'unica persona di Gesù Cristo, nella persona divina. Quindi in Gesù troviamo una unione tra l'uomo e Dio, la più stretta che si possa fare. E questo perché? Per insegnare all'uomo che ogni realtà umana deve essere elevata alla realtà divina.
ogni realtà dell'uomo, ogni espressione autenticamente umana. Questa è la chiamata a evangelizzare la cultura, direbbe Giovanni Paolo II. La cultura in questo senso è l'atmosfera, l'ambiente, come il compito più importante della Chiesa. Lo diceva sempre la Chiesa, ha evangelizzato la cultura, ma adesso, nel nostro tempo, è più urgente che mai.
Ecco perché, dice San Giovanni Paolo II, al non capire, al negare questa incarnazione, si nega che Dio debba essere presente nelle realtà comuni, per esempio nelle realtà sociali. Quindi la Chiesa e lo Stato devono essere separati, la fede deve essere qualcosa di personale, non può essere mai qualcosa pubblico. Si separa la fede dalla ragione, come se fosse lo contrario.
si separano anche lo sguardo trascendente della vita, perciò subentra uno spirito che porta alla depressione, alla disperazione. Questa è un'atmosfera, perché molte persone che sono credenti sono comunque soggette a malattie come la depressione, come l'ossessione. Perché?
Perché le persone che sono credenti subiscono questo? Perché c'è un'atmosfera, c'è una cultura che porta a questo. La speranza e la gioia lasciano il posto alla disperazione, diceva San Giovanni Paolo II. E perché non c'era questo 60-70 anni fa? Perché adesso va in aumento il numero di psicologi? Perché c'è un'atmosfera adesso. Non sono fatti isolati.
C'è un ambiente che porta a questo. Perciò, dice San Giovanni Paolo II, come conseguenza di negare questa unione di Dio e l'uomo, nell'incarnazione del verbo di Gesù, non si apprezza e non si ama la vita, la vita umana. Si fa strada a una certa cultura della morte con i suoi amari frutti di aborto e di eutanasia.
Non si apprezzano e non si amano correttamente il corpo e la sessualità umani. E ne deriva un'attività sessuale degradante che si esprime con la confusione morale, con l'infedeltà. Quante famiglie distrutte, quante coppie distrutte. Con la violenza anche della pornografia. Non si ama e non si apprezza neanche il creato stesso.
Ed ecco lo spettro dell'egoismo distruttivo nell'abuso e nello sfruttamento dell'ambiente. Bene, potremmo dire tante cose. La nostra epoca è veramente un'epoca in cui confermiamo quello che dicevamo alcune nella Catechesi in cui abbiamo parlato dello spirito del mondo. Come dice la lettera di Efesini, tutto il mondo giace sotto il potere del maligno.
E questo dominio che ha Satana del mondo, delle realtà mondane, non umane, mondane, lo vediamo sempre più, come più padrone di esso, in maniera tale da che trovarsi in questo ambiente diventa quasi, non impossibile, però quasi impossibile non uscire con qualche conseguenza.
Pensiamo alla ideologia del genere, per esempio, qualcosa completamente di arbitrario, qualche tessi filosofica non dimostrata per cui il genere viene imposto, non è reale. Tanto che si parla di rispetto della natura, rispetto della natura.
e si usa una ideologia per interpretare se io naturalmente sono maschio o femmina, o appartengo a altri generi che ormai non si possono contare, perché ogni persona decide che cosa è. Ci sono al riguardo discussioni talmente assurde, per esempio addirittura se la persona si percepisce essere umano o animale.
Se un ragazzo si percepisce bambina, per esempio, anche alla stessa età, io per esempio ho una età, però mi percepisco di un'età di 11 anni, allora dovrei andare a una scuola elementare. E si fanno domande alle persone, secondo te io dovrei andare a una scuola elementare perché mi sento che ho 11 anni? E le persone che dicono, bene, sì, se tu te lo senti, stiamo impazzendo. L'ideologia del genere, del genero,
e anche del gender, così chiamata, nasce negli anni 90. Il diavolo ha pazienza, ha molta pazienza, però siccome non è stata combattuta, fece piccoli passi fino ad arrivare alla situazione attuale. E tutto è sempre in termini di marxisti.
con questa lotta di classe. Marx dice che tutta la storia è una storia di lotta di classe. Il borghese che lotta contro il proletario, contro il povero, e quindi il proletario che si ribella. E così in questa dialettica, per cui c'è sempre due antagonisti che creano questa dialettica, questa lotta,
Così, l'ideologia del genere presenta la opposizione fra il maschio e la femmina, dove il maschio, figura del borghese, sottometteva la femmina. Perciò si parla oggi del patriarcato come una cosa da combattere da parte delle donne. Le femministe devono combattere il patriarcato, come se fosse così brutto avere un papà, come se la figura del papà fosse stata sempre quella di un tiranno.
Se sarà stato qualche caso. Però come se la figura del papà del marito, per esempio, per una moglie, sia stata solo quella di un tirano. La donna relegata a qualcosa che la abbassa in se stessa come avere figli. Come se per una donna avere dei figli fosse un abbassamento della sua dignità. È tutto il contrario. Quanto soffrono le donne che non possono avere figli?
Quanto si dovrebbe avere più cura di queste donne a livello spirituale? Quanto si dovrebbero assistere spiritualmente, aiutarle per la sofferenza profonda che provano? E quindi si oppongono queste cose e adesso quindi si oppone la famiglia, per esempio il matrimonio fra uomo e donna, è simbolo di questa venigrazione che farebbe il maschio dalla povera femmina.
Cose pazzesche. Per esempio, che cosa più bella, dicevamo, che cosa più bella di avere un papà? E che cosa più bella di avere una mamma? Quanto le dobbiamo le nostre mamme? E le nostre mamme non erano i nostri papà, erano diversi. Ognuno compie un ruolo diverso. La mamma ha un ruolo unico. La maternità è un concetto antropologico, si disse in un canale di televisione in Italia. È un concetto.
Mia mamma è un concetto. E che pensa la mamma che genera un figlio? Che lei è un concetto? Cose pazzesche. No, dobbiamo ugualiare tutto. Adesso la mamma può essere anche un maschio. La mamma di solito deve rimanere incinta. Allora si giustifica in nome di questa ugualianza che l'utero è in affitto.
Si è fatta una legge per cui un cagnolino, quando nasce un cagnolino, dalla mamma cane, il cagnolino deve rimanere almeno tre mesi con la mamma, perché se tu lo strappi dalla mamma gli crea disturbi psicologici a un cane. L'utero in affitto permette che il bambino sia strappato dalla mamma il giorno della nascita e quello non genererà in lui nessun problema psichiatrico. Stiamo impazzendo.
E così potremmo mettere tanti esempi. La mamma allatta il bambino. Adesso vengono dei zaini che portano il latte dietro e da una delle parti del petto uscirebbe questo latte e quindi un papà maschio può sentirsi mamma e allattare. E così potremmo mettere esempi, esempi ancora.
che non sono la cosa più grave, non è la cosa più grave che esista un'ideologia, che esistano persone in politica che promuovono questo, che distruggono la famiglia, i politici, ma il problema, il problema grave è che a noi convincano di questo, che convincano che questa è libertà, che questo è il bene dell'uomo, che questo sia esaltare la dignità della persona, questo è distruggere la persona, distruggere la società,
Però siccome le conseguenze ancora non si vedono del tutto, ma si vedranno con il tempo, in futuro ci pentiremo di questo periodo. Questa epoca sarà un'epoca forse da vergognarsi. Si uscirà, perché è troppo antinaturale. Questo non può durare molto. Se ne uscirà anche da questo un giorno. Ci sarà un'epoca più normale. E in quell'epoca ricorderemo questa come un'epoca da vergognarsi. Non di noi stessi, non di noi stessi.
Ma di questo ambiente, così come ci si vergogna di certe guerre ingiuste, ci si vergognerà molto di più di questo. Io conosco personalmente molte persone omosessuali e la Chiesa ha sempre difeso la persona omosessuale. Non ha sempre parlato contro la discriminazione degli omosessuali. E' scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Nessuno che dica che la Chiesa discrimina le persone omosessuali lo può dire senza una grave calunnia.
senza veramente un desiderio di fare un danno. Io stesso conosco tante persone alle quali veramente le assisto e sono anche loro chiamati alla castità. Perciò non si deve fare questo disegno di legge ZAN come se non ci fosse questo rispetto. E soprattutto questo disegno di legge a chi appunta? Su chi punta? Sui cattolici, su di noi.
che diciamo che Dio è padre, la Madonna è madre, che noi siamo fratelli, amiamo la Sacra Famiglia. Bene, quindi non esiste propriamente per la Chiesa la omofobia, non è mai stato ammesso, è stata condannata esplicitamente. E perciò questo disegno di legge zane, come tanti altri, sono in realtà una eterofobia, una promozione di odiare la famiglia tale come è stata da sempre costituita, per marito e moglie.
e nelle mani del Signore che venga approvato o no questo disegno di legge non so io quando si viene approvato se questo video potrà ancora girare non sarà evidentemente decisione nostra toglierlo la parte decisione nostra sarà rimanere sempre nella verità e dire le cose nonostante si debba subire le conseguenze
Diciamo qualcosa velocemente sull'aborto, anche un'altra ipocrisia in nome della dignità della persona. Perché un bambino non può nascere? Perché è dichiarato vita non degna? Espressione, come dicevamo, di Hitler. Non se ne è andato Hitler, purtroppo. È ancora qui. È ancora nella mente, nella ideologia delle persone.
Un dottore di notevole importanza diceva che la prima cellula, il risultato della concezione, è già un essere umano, ha 46 cromosomi propri della specie umana. Afferma anche che accettare che dopo la concezione di un nuovo essere umano ha iniziato ad esistere non è già una questione di gusto o di opinione, ma è una evidenza sperimentale. Non si tratta che io sono cattolico, perciò sono contrario all'aborto. È anche una questione di scienza.
di scienza che verrà soltanto distolta da interessi economici, da interessi ideologici. Però immaginiamo questo, immaginiamo che qualche persona veramente non si rende conto, qualche persona dubita che ci sia un essere umano. Se è un essere umano non ci sono dubbi, non si può uccidere un essere umano, un essere umano innocente, un essere umano al quale tu non puoi domandarle se vuole vivere o non vuole vivere. Grave, grave peccato l'aborto.
Peccato che clama al cielo. È uno dei peccati che veramente grida al cielo e Dio lo ascolta. Perciò anche questo senso non può durare molto. Ci saranno tanti argomenti riguardo l'aborto, però andiamo a uno più semplice. Se a me danno dentro una scatola qualcosa che si muove dentro e mi dicono guarda non so cosa c'è dentro ma forse è un bambino. Solo perché forse lì c'è un bambino avrò molta cura di questo.
Addirittura cercherò di vedere se sta bene. Non è forse un bambino. Bene, dato che non ho la certezza, lo buttiamo sul mare. Questo sarebbe un omicidio. E anche se non ci fosse un bambino, però forse ci fosse un bambino, sarebbe omicidio perché sto ammettendo la possibilità che sia veramente un bambino. Perciò in questa confusione, dove qualcuno dirà, bene, non so, forse non è.
Non è mai un argomento sufficiente. Però, nonostante tutto, si va avanti con l'aborto e noi vi lasceremo qui anche riguardo l'eutanasia, della quale leggo semplicemente un testo di San Giovanni Paolo II. L'eutanasia è un'altra delle manifestazioni della cultura della morte e dice, diceva San Giovanni Paolo Magno,
L'eutanasia è una grave violazione della legge di Dio in quanto eliminazione deliberata e moralmente inaccettabile della persona umana. Questa dottrina ha il suo fondamento nella legge naturale e nella parola di Dio scritta, trasmessa dalla tradizione della Chiesa e insegnata dal Magistero ordinario e universale. Una pratica simile comporta, a seconda delle circostanze, la malizia propria del suicidio o dell'omicidio.
Carissimi amici, noi ci troviamo davanti, in mezzo a questo mondo, a questa cultura della morte. E quello che vi dico non è per spaventarvi, però è per ribadire questo. Noi parlavamo di liberarci dallo spirito del mondo. Dobbiamo liberarci, ma non solo dobbiamo liberarci dallo spirito del mondo. Noi cristiani dobbiamo combattere contro il mondo, dobbiamo attaccarlo. Con che cosa lo attacchiamo? Con la verità.
con l'amore, con la difesa della famiglia, con la difesa della vita. Questo è il modo di attaccarlo. Se voi farete qualsiasi di queste cose, direte la verità. Se voi difenderete la famiglia, difenderete la vita, verrete molto attaccati, perché è questo in cui consiste il braccio di ferro. Questo braccio di ferro planetario è ideologico. Però non dobbiamo avere paura di questo.
Non dobbiamo avere paura se umanamente le forze nostre sono minori. Voi pensate quante volte la civiltà è stata in crisi e come Dio ha suscitato sempre grandi santi, grandi profeti. Un San Benedetto, pensate a un Santo Masso d'Aquino, pensate anche a un livello più semplice, nei tempi dove l'educazione cristiana in Italia era uno dei problemi più grossi, Dio suscita un Don Bosco.
Nel nostro tempo più recentemente una madre Teresa di Calcutta che riceve il premio Nobel e lì dice se uccidiamo i bambini nel seno della madre perché non dovremmo ucciderci gli uni gli altri denunciando l'aborto pubblicamente. Nel nostro tempo chi sarà questo profeta o questi profeti? Non lo sappiamo.
Però quello che vi posso dire è che tutti voi che state facendo questa preparazione, voi siete possibilmente questi chiamati a essere profeti, chiamati a essere questi restauratori della civiltà. Contro la cultura della morte, noi, se ci consacriamo a Maria in maniera totale,
come propone la consacrazione di San Luigi Maria, evidentemente saremo i principali a poter fare grandi cose per il Vangelo. Il segreto di Giovanni Paolo II, il segreto interiore, è stata questa consacrazione. Lo dirà sempre lui. E se grazie a questa consacrazione lui ha fatto grandi cose, grandi battaglie, ha fatto cadere il muro di Berlino, per esempio, perché noi non possiamo fare grandi cose? Se siamo...
siamo delle frecce in mani le mani di maria santissima che l'arciere le frecce contro il male contro la morte contro il peccato esiste qualche profeta qualche apostolo della vita al posto della famiglia ci sono tantissimi tantissimi e questa comunque una vittoria che si realizzerà la realizzerà il signore
Come vi dicevo, è troppo antinaturale per resistere troppo tempo. Stiamo sempre dalla parte della verità perché la verità trionferà. Sto realizzando questa catechesi proprio il giorno dell'Immacolato Cuore di Maria. Il suo Cuore Immacolato trionferà. Lo sappiamo, ne abbiamo la certezza. Perciò essere dalla parte della vita ci assicura la vittoria.
E occhio e molta attenzione a che se parliamo della cultura della morte questo ci rattristi, questo ci abbatta, questo ci scoraggi. Quello significa essere i ministri del diavolo in tutto questo. Ministri e considerare che il mondo è superiore non a me, ma a Dio. Perciò dice Santa Teresa, quelli che dicono diavolo, diavolo, diavolo, perché non dicono Dio, Dio, Dio? Evidentemente è così.
Perciò i profeti che al nostro tempo diano testimonianza del valore della famiglia, del valore della famiglia numerosa se possibile, del valore della vita, soprattutto della vita sofferente, di dare alle persone che soffrono la dignità che si meritano, di tutte le opere di carità che sembra caratterizzato la Chiesa, tutte queste opere esistono, queste persone coraggiosi esistono e sono tanti.
Siamo tanti, però, come dice un cardinale vivente, ha detto, possiamo sembrare pochi, ma se siamo con Dio, siamo sempre la maggioranza. Perciò, carissimi amici, con molto slancio andare avanti, non solo nello spoliarsi dallo spirito del mondo, ma con coraggio, con fede, con allegria, combattere il mondo. Combatterlo con le armi proprie del buon cristiano.
Con l'amore, con la difesa della famiglia, difesa della vita, con la vita interiore, così contraria allo spirito del mondo, però con uno strumento nuovo, efficacissimo e terribile per la cultura della morte, che è appartenere a Maria Santissima. Maria Santissima è bella come la luna, come l'aurora, splendida, ma è anche terribile come esercito schierato contro il male.
È terribile per la cultura della morte che noi siamo di Maria. Perciò, con molta fiducia, andiamo avanti, iniziando la nuova tappa che consiste in una settimana di conoscere se stessi, conoscere noi stessi per...
così saper come fidarci e che cosa dovremo offrire nelle mani di Maria Santissima in questi sette giorni che seguono. Un caro saluto a tutti, sempre Rege o Maria.