Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O Signora mia, o Madre mia, io mi offro interamente a te e in prova del mio affetto filiale ti consacro in questo giorno i miei occhi, le mie orecchie, la mia bocca, il mio cuore, in un'unica parola tutto il mio essere.
Quindi, se io sono tutto tuo, o Madre di bontà, sollevami, proteggimi e difendimi come cosa e proprietà tua. Amen. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Carissimi amici, continuiamo.
ad andare avanti in questo percorso di preparazione e stiamo sempre cercando di, per essere fedeli alle indicazioni di San Luigi Maria, di liberarci dallo spirito del mondo.
e di fare diverse cose, diverse considerazioni, affinché questo rifiuto dallo spirito del mondo, considerato in se stesso, soprattutto considerato in contrapposizione allo spirito delle beatitudini, come abbiamo fatto nella lezione scorsa, che tutto quello ci allontani, ci tolga la illusione delle vane speranze che il mondo ci offre. Voi probabilmente sapete che noi abbiamo tre nemici dell'anima.
Il mondo è uno, ma poi c'è il diavolo e la carne. Il mondo, il diavolo e la carne. Per così dire, evidentemente che il nemico numero uno è il diavolo. E poi è il nemico, diciamolo così, intelligente, un essere personale. Quindi che mi studia, capisce da dove entrare, capisce come tentarmi, come portarmi a sé. E questo lo realizza attraverso due aliati, per così dire.
E giustamente sono gli altri due nemici. Uno è il mondo, quindi tutta la seduzione delle ricchezze, di avere cose, di una vita meramente terrena, delle proposte di fama, di applauso. Ma poi c'è un altro, aliato suo, che è quello più pericoloso, anche più pericoloso del diavolo, che è la carne, che è quella ferita, quella inclinazione al male che c'è in noi.
la concupiscenza, quel disordine per cui la nostra sensibilità, le nostre tendenze sensibili non obbediscono alla tendenza spirituale, alla volontà, alla facoltà superiore. E quindi Satana, essere intelligente, si serve di questi due aliati per prenderci con sé. Lui vuole che la rovina dell'uomo sia la stessa rovina che lui ha.
e lo fa tramite questi due nemici. Dalle volte siamo tentati da uno dei tre nemici, per esempio dal mondo abbiamo visto molto spesso come siamo tentati, dalla carne con queste tendenze, evidentemente che anche le soffriamo, e si dice che dei tre nemici è il più difficile, e il diavolo è quando noi vediamo che dalle volte ci tenta direttamente.
Si può tentare sempre indirettamente, ma alcune volte anche direttamente. Per esempio, quando uno ha delle tentazioni così molto vehementi, molto forti, molto intense, è che uno nemmeno si rende conto. Io, per esempio, quando, mi ricordo, ero adolescente, vivevo in grazia di Dio, stavo anche considerando la vocazione, pure se non ero convinto, ma la stavo già considerando, mi ricordo di essere entrato in una chiesa e prima di aprire la porta della chiesa
una tentazione molto forte contro la fede. Tutto era una bugia, le chiese erano una bugia e quando sono entrato il sacerdote mi sembrava un ipocrita e tutta la gente che stava lì mi sembrava gente ingannata. È stato in un secondo tutte queste idee e io veramente...
me ne sono accorto che era una tentazione nonostante la forza con cui mi spingeva questo perché crollava tutto quello che avevo vissuto da piccolo dopo facendo evidentemente un atto interiore ho recitato il credo ho allontanato questo rendendomi conto che qualcuno mi stava ingannando ero troppo magari giovane non avevo un direttore spirituale quindi non sapevo discernere però mi rendevo conto che qualcosa non andava
Evidentemente oggi posso dire a tutti che è tutto vero. Nonostante la tentazione che tutto sia falso, sia finto, adesso non è la tentazione, è la certezza. La certezza è tutto vero. E quindi il diavolo cercherà di impedire anche in tutti noi questa vera fede che ci porta alle grandi opere. Perché crollando la fede crolla tutto. Però ogni tanto saremo tentati così, direttamente dal diavolo.
Bene, questo agire di Satana attraverso il mondo, attraverso la carne, è ciò che Sant'Ignazio rappresenta in maniera geniale, in una meditazione.
la meditazione delle due bandiere o dei due vessili, due eserciti. Però io anzitutto vi voglio parlare di che cosa è meditare e di quanto sia importante per un cristiano meditare. Voi mi direte, la meditazione è qualcosa per un monaco, per un sacerdote, un religioso. Guardate, la meditazione è per tutti. E io vi dico ancora di più, se noi non meditiamo, noi non conosciamo...
le verità fondamentali della fede. Non dico quelle che sono già come progressi nella conoscenza, approfondimenti, no.
Le verità fondamentali della fede, che sono per esempio la persona di Gesù Cristo, se io non medito, se io non faccio quello che noi chiameremo orazione mentale, non solo vocale, Padre Nostro, Ave Maria, il credo, il gloria, sono orazioni vocali, sono molto buone, dobbiamo farle, ma a questo devo aggiungere la orazione mentale, senza parlare, pensando, meditando nel Signore.
Vi lasceremo sul testo guida una riflessione di Sant'Alfonso sull'importanza di fare orazione mentale. La meditazione che io vi propongo è un modo di orazione mentale. Ci sono tanti modi.
c'è la meditazione la contemplazione c'è il colloquio c'è lo sguardo di semplicità c'era l'orazione di raccoglimento non vi spaventate perché parleremo di tutte durante questa preparazione scopo di questa preparazione e anche insegnarvi a pregare nei diversi modi oggi parleremo della meditazione che è qualcosa facile
Se voi dovete comprare un frigorifero e avete due possibilità, comincerete a pensare quale dei due vi conviene e considerando la vostra situazione, considererete quale dei due, cercando di conoscere come funzionano, quale dei due si addice di più al bisogno che avete. È normale meditare, dedicare tempo alla riflessione.
se devo traslocare casa, se non lo devo fare, se faccio tale cosa o tale altra, tutto esige meditazione. Bene, per noi meditare è il modo di entrare nei misteri della fede. A noi non ci basta che ce li dicano. Vi metto un esempio riguardo all'importanza della meditazione. Immaginate, il gusto, quando noi conosciamo il gusto di un cibo,
Lo conosciamo tramite un certo processo. Per esempio, se io prendo, non so, una mela, per esempio, io non è che mordo la mela e inghiotto direttamente. No, io prendo una mela, mangio la mela, la tengo in bocca e lì che la conosco, lì che la gusto, la sento.
Se io direttamente inghiotto quello che sto mangiando, non sento il gusto. E poi questa mela, dopo, io la inghiotto e poi questo diventa parte del mio corpo, viene assimilato da me. Bene, questo esempio del mangiare è quello che usano i padri, molti padri spirituali, per spiegare che cosa è meditare.
Vi dico questo, voi per esempio potete prendere il Vangelo e leggerlo, questo sarebbe come un cibo, come il cibo, quello che uno mangia. Leggo per esempio la lettura, mettiamo un esempio, Gesù all'orto di Getsemani. Voi leggerete il Vangelo di Luca, per esempio, e lì troverete questo racconto evangelico. Una volta che avete letto, non è che è già sufficiente per inghiottirlo, dovete gustarlo.
Una volta chiuso il libro, dovete pensare un attimo a quello che avete letto. Cinque, dieci minuti. Noi, per esempio, qui al seminario, e sappiamo di molti laici, fanno un'ora anche al giorno. Per Giorgio Frassati cercava di fare sempre un'ora di adorazione.
Quindi, che significa questo? Significa che io leggo che Gesù inizia a sudare sangue, che si presenta come colpevole di tutti i peccati al Padre. Ricordavamo qualcosa nella lezione che parlava sui peccati, no? Come davanti al peccato Gesù sente morire. L'anima mia è triste fino alla morte. Perché?
Perché vede tutti i peccati, si presenta colpevole. Si presenta colpevole perché? Per ricevere lui la punizione. Lui dice io ho commesso il peccato. Cioè noi lo abbiamo commesso ma lui dice l'ho commesso io anche se non lo ha commesso. Perché? Così lui viene castigato e non io.
E lui riceve tutta questa sofferenza a causa mia. E quando lui si presenta colpevole, immaginate se noi stessi ci vergogniamo di fronte ai nostri peccati perché riconosciamo la deformità che ha. Lui che è Dio, come li vede? Completamente deformi. Sentirsi responsabile di tutti i peccati più vergognosi. Quanta vergogna avrà provato Gesù a Getsemani?
Bene, e se uno ridice bene, concludiamo. In che parte del Vangelo si parla che Gesù aveva vergogna? Nessuna. La vergogna è qualcosa che io ho scoperto meditando. Non solo ho letto il Vangelo e l'ho chiuso, ma ho cominciato la meditazione, a gustare questo Vangelo. Così si può fare con qualsiasi verità della fede cristiana.
Per esempio il paradiso, non basta che io dica paradiso, devo pensare ogni gioia, ogni bene, ogni sentimento di felicità in terra ce lo avrò lì. Bene, e poi una volta meditato uno deve pregare Dio con quello che ha visto.
Quello che ho capito nella meditazione, quello che ho conosciuto nella meditazione viene assimilato e lì parlo con Dio, dice Sant'Ignazio, come un amico parla con l'amico, come un figlio parla con il padre. Bene, quindi noi faremo questa meditazione di una verità. La verità qual è?
È una verità che io la dirò, però voi dovete fare da soli, poi a casa, 5-10 minuti, 15-20, il tempo che voi potete, dovete fare questa meditazione. Io vi dirò alcuni passi che potete fare. Anzitutto, qual è la verità che noi consideriamo? Noi vogliamo meditare. Io vi dirò la materia, il cibo, per così dire, e poi da soli voi cominciate a conoscerlo, a riconoscerlo.
La verità che vi proponiamo di meditare è che Satana vuole tutti noi al posto suo, sotto la sua bandiera, come un esercito. Ci vuole parte del suo esercito e Gesù ci vuole nel suo esercito, sotto la sua bandiera. Perciò Sant'Ignazio di Loyola propone la meditazione delle due bandiere. Che possiamo dire? Sarebbero le due bandiere, da una parte Satana, dall'altra Gesù, da una parte il mondo,
Dall'altra parte il Vangelo. Da una parte desiderio di ricchezza, di superbia, di vanità. Dall'altra parte troveremo umiltà, povertà. Desiderio anche di essere perseguitati.
Quindi abbiamo due bandiere. Questo teologicamente è perfetto, è così. Il diavolo come ci tenterà? Anzitutto, dice Sant'Ignazio, il primo punto da meditare. Dedicate tempo a pensare questo. Dice, devo vedere il vasto campo di Babilonia. Parliamo della bandiera del diavolo.
Devo vedere lì, in un campo di Babilonia, il capo degli avversari, Satana, che siede su un grande seggio di fuoco e di fumo, orribile e spaventoso nell'aspetto. Dice Babilonia, la città dove abita Satana. Babilonia significa dove Dio ha confuso le lingue, la torre di Babele. Quindi è simbolo di confusione. Dove c'è confusione...
dove c'è malintesi, suscettibilità, discussione, litigi. È lì che regna Satana. E questo è veramente così. È lui che confonde. È proprio il dire bugie, il creare turbamento, inquietudine. Dove non c'è quiete, dove non c'è pace, lì sempre troveremo Satana. E quindi dedicate tempo a pensare a questo.
Pensate a, va bene, noi diciamo in Babilonia, in un seggio di fuoco, immaginare l'aspetto brutto. Stiamo parlando di una persona che esiste, di un essere reale. Non stiamo inventandoci un personaggio. Però non lo conosciamo. Immaginare il volto, immaginare l'aspetto. Però sapete, non dobbiamo dire, bene, ah sì, esiste a Babilonia. Pensa, esiste in alcuni posti reali.
luoghi di dove di sfrenati persone in ricerca di piaceri dove le persone sottomettono gli altri dove c'è dove c'è ogni ingiustizia un predicatore dice dicevo quando eravamo più quando ero seminarista
Per esempio nella televisione, lì tutto è confusione. Tutte le storie, non so, dei film dove le persone si tradiscono, dopo si pentono ma tradiscono l'altro, dove tutto è confusione di principi. Basta noi accendere anche, adesso nel nostro tempo, molto più diffusa questa confusione. Una volta un calciatore gli fecero una domanda e lui rispose,
Alla settimana gli fanno la stessa domanda e lui risponde tutto il contrario. E questo giocatore gli dice, no senti, ma tu una settimana fa hai detto questo, adesso dici tutto il contrario. E questo rispose con molta semplicità, va bene, ognuno ha il diritto di non essere d'accordo con ciò che pensa.
Confusione. Un diritto. Un diritto di non essere d'accordo con ciò che io stesso penso. Al di là del povero uomo che evidentemente non penso che sia la immagine del diavolo. Però è vero che questo è come un sintomo, un'espressione di quello che regna. Confusione. Confusione dappertutto. E quindi Sant'Ignazio dice considera
che lui chiama da questo seggio di fuoco, che potrebbe essere la televisione, il fuoco, il fumo, sembra confusione, chiama altri demoni e li sparge per tutte le città, in maniera tale che non ci sarà un'anima senza essere tentata. Questo teologicamente è perfetto. E guardate.
Non è poesia. Noi sappiamo quante sette sataniche esistono oggi, attive. Di solito il diavolo cerca di nascondersi, no? Di non farsi vedere. Perché? Perché se il diavolo si fa vedere, evidentemente che noi ci allontaniamo. Nessuno è attratto dal diavolo in sé. Satana non mi attira. Perciò cercherà di attirarmi con altre cose. Cioè, gli darà le altre cose al mondo, come dice...
Come si dice nel Nuovo Testamento, nella prima lettera di Giovanni 5,19, tutto il mondo giace sotto il potere di Satana. Satana domina il mondo, le cose, e quindi gli dà un tono attraente a quelle cose con le quali lui vuole legarci, vuole schiavizzarci. Però che succede?
Tanto va avanti, purtroppo, questo potere di Satana delle cose, che adesso le sette Satani che anche vengono alla luce, come se Satana stesso fosse attraente. Ho sentito che in Spagna, almeno, si è proposto che il satanismo venga riconosciuto come religione, che abbia gli stessi diritti della religione cattolica, adorare Satana, servirlo, fare le sue opere. Tremendo questo.
E quindi che Satana agisce, diciamolo, è vero. Papa Francesco, ricorderete, quando appena è stato scelto Papa, le prime cose con cui ha fatto notare è l'esistenza e l'azione del diavolo.
E quindi evidentemente per noi deve essere, chi dice che il diavolo non esiste, no, quello che esiste è il male, è uno che non ha letto il Vangelo. Nel Vangelo si parla chiarissimamente di essere i personali, che sono i diavoli, che tentano. E chi fa questo Satana? I chiama tutti e dispersa tutti, però prima gli dà delle indicazioni. Che dovranno fare questi?
Dice Sant'Ignazio, considerare il discorso che fa Satana ai suoi diavoli, demoni, incitandoli a gettare agli uomini reti e catene, schiavizzarli. Pensate quanta gente soffre schiavitù, schiavitù del vizio, schiavitù del gioco, schiavitù della droga.
Reti e catene, le persone che soffrono la depressione. Quanta gente che soffre queste malattie, senza colpa, molta gente che è vittima della società attuale. A noi ci è capitato di incontrare una persona, facendo autostop una volta, una persona che ci ha fatto salire sulla macchina, un uomo di 40-45 anni, che si vedeva triste.
E ci raccontò che infatti viveva molto triste, non si era mai sposato e viveva una vita di impurezza, diciamo completamente incatenato all'impurezza. Noi certamente abbiamo cercato di incoraggiarlo, lui diceva no, non potrò mai uscire. La cosa più triste della storia è che dopo tutto il viaggio di parlargli della misericordia, di offrirgli aiuto, di tutto, lui diceva io non posso mai più uscire da questo.
La peccati contro la purezza. E non solo uno vedeva una persona incatenata, una persona triste, una persona veramente per terra, che non poteva togliersi queste catene. Ecco il diavolo. Gettare reti e catene nel vizio per tenerti. Però in che senso, come devono fare i demoni per attirare queste reti o catene? Dice Sant'Ignazio.
Come di solito avviene, cominceranno, il diavolo dice ai suoi demoni, ad attirarli con l'avidità delle ricchezze. Volere avere cose, cose materiali, cose spirituali, avere più cose, più cose. Sentirti sempre vuoto, devi avere più cose, devi avere soldi, hai soldi bene, devi avere fama, devi avere applausi.
Devi fare che tutti ti salutano. Quindi ricchezze materiali, ricchezze spirituali. Quando le persone, per esempio, vogliono, hanno questo bisogno di essere riconosciuti. Questo è normale, mi dirà qualcuno. È normale che voler essere riconosciuti. Diciamo, è una tendenza, sì. Però siccome il diavolo ci entra dalla parte debole,
Lui esagera questo, ed è quello che uno trova un po' dappertutto. Quando uno ha queste ricchezze, già immediatamente si scivola su un secondo gradino più più giù. Dice Sant'Ignazio, così giungeranno facilmente alla ricerca del vano onore del mondo. Cercare il vano onore del mondo, che il mondo parli bene di me.
Ma guarda che il mondo adesso non crede più in Gesù. Il mondo adesso perseguita anche a chi ha fede. Va bene, io mi adatto, però io non è che voglio soffrire. Non voglio soffrire che mi critichino, niente. Anzi, il vano onore del mondo. Voi guardate la vanità che c'è, per esempio, nelle pubblicità. La vita più bella è quella della persona piena di soldi, la persona piena di fama. E questo è ciò che viene esaltato.
perché così si cada in superbia. Quando tu, il vano onore del mondo, significa questo, che sei un mondano, un incatenato a questo mondo, cioè che fai del mondo il tuo idolo, il tuo scopo, questa vita terrena, che finirà, finirà per te, finirà per chi sta bene, per chi sta in alto, per chi sta in basso, per tutti finirà. Questa vanità, questa terra che ti promette il mondo,
E' ciò che cerca il diavolo, attraverso il quale il diavolo cerca di incatenarti. Vi sono perciò tre scalini, dice Sant'Ignazio. Il diavolo dice, prima di tutto, desiderio di ricchezze, contrario alla povertà spirituale. Vano onore del mondo, contrario all'ultima beatitudine, affinché tutti cadano.
in superbia e dalla superbia, dove già Dio nemmeno è superiore a me, dove non considero se esiste una regola superiore ai miei piaceri, dove non considero assolutamente nulla che possa limitarmi, di là si cadono tutti gli altri mali. Ecco le catene di Satana. Meditiamo questo perché è la strategia del mondo. Satana le realizza attraverso il mondo queste cose.
E voi pensate, attenti all'uso che fate di internet, attenti alle idee che vi vengono, dove si trovano le cose grandi, dove si trovano le cose che valgono la pena. Passiamo all'altro esercito, questo meditiamolo, però passiamo a questo altro. L'esercito di Gesù è della vita sua, è la sua dottrina.
Dio, creatore di tutti gli uomini, creatore degli angeli, quindi anche dei demoni, che furono creati in grazia, come sappiamo, come angeli. Dio, creatore di tutto, diventa uomo e che vita sceglie? Sceglierà la migliore. Lui sa qual è la vita migliore. Lui sa qual è la vita più bella, quella che renderà felice e piene le persone.
Bene, attendiamo la vita che ha scelto Gesù, perché a questa vita lui la sceglie per invitare a seguirlo, non perché lui diceva questa è per me, per voi c'è un'altra, no. Lui ha scelto un certo modo di vita per dire se tu vuoi venire con me devi imitarmi, devi seguirmi.
Perciò Gesù vuole tutti sotto la sua bandiera, dice Sant'Ignazio. Però la prima cosa che dobbiamo considerare, dice, dobbiamo vedere come il Signore in un vasto campo nella regione di Gerusalemme, Gerusalemme significa città di pace, completamente contraria, opposta a Babilonia, città di pace, come lì il Signore si trova in un luogo umile,
Bello e gradevole. Niente di fumo, niente di spavento. Bello, umile. Per esempio questo sacerdote che ci diceva, per esempio pensate che si assenta nella televisione il diavolo, uno dice dove troviamo un luogo umile, bello e gradevole, lì sempre c'è Gesù Cristo. Per esempio il tabernacolo. Il tabernacolo.
A te può andare male dappertutto. Ti possono trattare male i parenti, ti possono trattare male al lavoro, ti può andare male con la famiglia. Ti puoi sentire male, ma lì ti tratterà sempre bene. Sarai sempre accolto, sempre capito, sempre incoraggiato. Un posto bellissimo, il posto del Signore. Dove siede il suo seggio, la sua cattedra.
Per esempio il tabernacolo, a cadere ai piedi del tabernacolo è veramente dove si compiono particolarmente le parole del Signore. Venite a me voi tutti affaticati e oppressi e io vi ristorerò. Quindi pensate, lì dove ci sono questi effetti, gli effetti hanno sempre una causa.
dove troviamo confusione, inquietudine, che è la causa? Il diavolo, sempre è il diavolo la causa della divisione, della confusione. E qui troviamo unione, troviamo umiltà, troviamo semplicità, e lì sempre c'è Gesù Cristo, c'è sempre Lui. E se lo troviamo in un'anima, in una persona che infonde questo, e lì diciamo che Cristo è presente in Lui.
Quindi, il Signore chiama, anche lui. Il diavolo chiamava diversi demoni per inviarli. Gesù anche vuole tutti con sé. E allora, però guardate, dice, chiama, il diavolo chiama angeli, demoni, demoni, caduti. E uno dice, allora Gesù chiamerà gli angeli? No. Dice, il Signore di tutto il mondo sceglie tante persone. Persone.
Apostoli, discepoli, quindi consacrati, religiosi, sono la figura degli apostoli, i discepoli, di quali alcuni erano laici, quindi chiama sia religiosi sia laici, ed altri, e le invia in tutto il mondo per diffondere la sua santa dottrina tra gli uomini di ogni stato e condizione. Questo è molto bello, veramente.
Che Gesù chiama a seguirlo, Gesù vuole portare le persone con sé e per quello chiede a noi di portare la sua dottrina agli altri. A Sant'Ignazio di Loyola che lui predicava esercizi di messe a una sola persona, uno a uno, gli dicevano senta ma predicare così...
Evidentemente è una perdita di tempo, mancano sacerdoti e lei sta un sacerdote che dedica un mese a una sola persona, quando c'è il bisogno di tanti. Nel nostro tempo non ne parliamo. Sant'Ignazio invece diceva, è uno a uno, però questa persona che fa gli esercizi avrà una impostazione marcatamente apostolica e perciò vale la pena, anche se è uno, dedicare questo mese.
Perché la persona che fa gli esercizi e fa questa meditazione, dopo è inviata ad annunciare. E questo siamo inviati noi. E che dice Gesù agli apostoli? Ai suoi apostoli, ai suoi amici. Guardate come dice. Considera il discorso che il nostro Signore rivolge a tutti i suoi servi e amici. Il diavolo non è amico degli altri diavoli. Lui si è amico dei suoi servi. Invia questa missione.
Raccomandando loro che cerchino di aiutare tutti gli uomini, in spagnolo, che a todos quieran ayudar. Questo era il motto di un sacerdote gesuita, che a tutti voglia aiutare. A tutti dobbiamo voler aiutare. E come li aiutiamo tutti? Allontanandoli dal mondo.
Ma guarda, tu dici che se io vado e predico a una persona la povertà la sto aiutando? Certamente, le stai dando la felicità sulla terra. Questa indifferenza ignaziana di Sant'Ignazio, della quale parlavamo parlando dello spirito delle beatitudini, dice anzitutto povertà, non desiderare niente che il Signore non ti abbia dato, si felice con quello che Dio già ti ha dato. Questo produce pace, non l'avidità di quello che non hai.
C'è un libro di Chesterton che si chiama, ci sono diverse traduzioni, no? Le avventure di un uomo vivo, l'uomo vivo, l'uomo vivente, era di un uomo che amava tanto le sue cose che faceva cose strane. Per esempio...
amava tanto il suo vino, non desiderava un vino migliore, desiderava il vino che aveva lui, che entrava a casa sua di nascosto e si rubava a se stesso, come se non desiderasse più altro che non fosse il suo vino. A casa sua entrava sempre da una parte diversa, dalle volte entrava dalla finestra, dalle volte entrava dal cammino, perché per conoscerla meglio, casa sua, senza pensare alla casa delle altre, a quello che potrebbe avere non ha.
felice anzi, credendosi fortunatissimo delle cose che ha. La sua moglie, per esempio, la nascondeva e poi andava a riscattarla. Tutte cose che sono evidentemente a modo metaforico, diciamo, però è la persona che ama quello che ha e non sta soffrendo per quello che non ha.
Questo è il povero. Il povero invece di dire mi manca questo, dice ho questo. Ed è felice di questo. E quindi da questa povertà spirituale facilmente uno non gli interessa il mondo. Non gli interessa l'onore che mi può dare il mondo. Non cerco l'applauso. E questo forma parte anche delle beatitudini, di essere superiore ai beni.
ai beni terreni mondani. Perciò, dirà Sant'Ignazio, muoverli a tutti a povertà spirituale e se fosse necessario anche a povertà materiale. Poi, desiderio di ricevere umiliazioni e disprezzi. Desiderio di ricevere umiliazioni. Consideriamolo in questo punto di vista, dal disinteresse di quello che il mondo mi può offrire.
Soprattutto quando il mondo mi vuole riconoscere, mi vuole applaudire. Se io dico che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno, andrò in cerca dell'applauso di questo mondo? Evidentemente no. Perciò da questi due gradini arriva l'umiltà. Bene, questa è la dottrina del Vangelo, questa è la dottrina delle beatitudini che abbiamo considerato l'altra volta. E questi sono i due bandi. Devo quindi pregare in Maria Santissima.
che mi faccia veramente scegliere di appartenere alla bandiera di Cristo, un regno di pace, di unità, di amore, regno di povertà, di semplicità, regno dove il vano onore del mondo non interessa affatto.
E dove so che se il mondo mi umilia, mi perseguita, è perché sono della sua bandiera. È il segno distintivo di appartenere alla bandiera di Cristo. Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Ecco perché i discepoli di Sant'Ignazio insieme con lui gioivano tanto essendo al carcere. Perché è il segno distintivo. E da questo nasce l'umiltà.
il disinteresse di tutto tranne di ciò che vale la pena, che è particolarmente l'amore di Dio. Perciò bisogna alla fine della meditazione di pensare a questi due bandi davanti al Signore, parlare come un amico parla l'amico, o davanti a Maria Santissima che è la capitana,
che si trova nell'esercito di Gesù. Quello che produce Gesù di pace, di amore, lo produce sempre tramite lei. Bene, chiedere a lei che mi conceda la grazia di appartenere alla bandiera di suo figlio. E questo è come un figlio parla con la madre. Nel caso di Gesù, come un amico parla con l'amico.
e che così il Signore ci ispiri interiormente ciò che vuole da noi. Però evidentemente conoscere le due strategie mi deve portare a chiedere la grazia di avere la forza necessaria per aderire alla bandiera di Cristo. Che così sia per tutti noi. Un caro saluto a tutti. Ci incontreremo, se Dio vuole, per la prossima lezione. Rege o Maria.